martedì, Aprile 16, 2024

Salute, in Italia 200mila persone convivono con la cirrosi epatica. L’8 per cento di loro muore

Nonostante i super farmaci anti-epatite, oggi in Italia ci sono circa 200 mila persone che convivono con una cirrosi epatica e ogni anno circa l’8% di essi muore a causa di questa malattia. “Ecco perché diventa fondamentale trattare tempestivamente questi pazienti, mettere in atto ogni strategia che possa migliorare l’aderenza alla terapia, potenziare la sinergia tra le famiglie e i medici che hanno in cura i pazienti, predisporre adeguati percorsi di trattamento. A tale scopo è fondamentale la realizzazione di programmi di presa in carico e l’organizzazione di corsi di formazione non solo per medici e infermieri ma anche per i caregiver (familiari e badanti)”, afferma Dario Manfellotto, presidente Fadoi (Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri internisti), primario di Medicina interna Ospedale Isola Tiberina di Roma. Il ‘Progetto Tiberino’, la nuova iniziativa ideata da Fadoi con il contributo non condizionante di Alfasigma, si propone di realizzare corsi in 10 città italiane che permettano all’internista ospedaliero migliore gestione clinica e un appropriato counseling quando il paziente cirrotico, in particolare con encefalopatia epatica, viene dimesso dall’ospedale. Secondo uno studio pubblicato su Lancet, la cirrosi rappresenta l’ottava causa di morte con una mortalità aumentata del 45% negli ultimi 20 anni; può essere provocata da virus (epatite B e C), da abuso di alcol o da problemi metabolici. Negli individui che presentano cirrosi, circa il 30-45% mostra segni di una encefalopatia conclamata, condizione a cui si giunge quando la compromissione del fegato è così importante da influire in maniera estremamente negativa sulle funzioni cerebrali. La prima fase dell’encefalopatia epatica è caratterizzata da un ritmo di sonno-veglia invertito per cui si è portati a dormire di giorno ed essere svegli la notte. La seconda fase invece comporta agitazione psico-motoria e confusione mentale. La terza fase provoca sonnolenza e sopore e la quarta la progressione verso il coma.
Redazione
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