venerdì, Aprile 26, 2024

Effetto coronavirus, 50mila italiani hanno disdetto le vacanze. Pesanti danni per il turismo

Pesanti impatti dell’epidemia di coronavirus sulle imprese del turismo: da quando si è diffuso l’allarme, circa 50 mila viaggiatori hanno cancellato un viaggio già prenotato e altre decine di migliaia hanno annullato i preventivi. Lo rivela un sondaggio lanciato da Assoviaggi Confesercenti su un campione rappresentativo delle agenzie di viaggio italiane. L’ondata di cancellazioni ha colpito tutto il settore: quasi il 50% delle agenzie ha subito cancellazioni e ha dovuto rimborsare i viaggiatori. E se per il 48% di queste la spesa per pratiche di rimborso è stata inferiore ai mille euro, per un altro 37% la somma ha oscillato tra i 1.000 e i 5.000, mentre per il 15% restante è stata oltre i 5.000 euro. Le agenzie segnalano il 20,3% di cancellazioni proprio per la Cina, mentre il 32% di annullamenti riguarda il resto dell’Asia (oltre il 52% in totale). Ma c’è anche un 22% delle agenzie che ha dovuto rimborsare pratiche per l’Europa – Italia inclusa – ed un altro 26% altre destinazioni (America, Africa e altre).  Effetti negativi si registrano naturalmente anche sull’incoming: il 37% ha rimborsato clienti provenienti dalla Cina, mentre un altro 14% ha risarcito clienti da altri paesi dell’Asia (51% in totale). Alle cancellazioni si aggiungono i cambiamenti di meta: il 44% delle agenzie ha ricevuto richieste di riprogrammazione della meta, con dispendio di lavoro, risorse e nuova assistenza ai clienti. E anche il futuro è un’incognita: l’87% delle agenzie di viaggi dichiarano rallentamenti nell’andamento delle prenotazioni rispetto allo scorso anno, e quasi il 72% delle agenzie ha già ricevuto disdette rispetto a preventivi già elaborati. “Il sondaggio condotto in questi giorni – afferma Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi – ci consegna, purtroppo, una fotografia preoccupante delle ripercussioni che la fase di picco dell’allarme coronavirus ha avuto sugli agenti di viaggio. Una delle categorie maggiormente colpite proprio perché è la prima figura professionale al quale si rivolge il viaggiatore che decide di posticipare, modificare o annullare una partenza. Per questo, raccogliendo le istanze delle imprese in questo momento di crisi, chiediamo al Governo mirati e tempestivi provvedimenti per contenere gli effetti negativi sul settore: dagli sgravi contributivi e fiscali – il 46% delle risposte emerse – al posticipo delle scadenze relativamente alle imposte nazionali e locali (il 37%), all’attivazione degli ammortizzatori sociali (il 12%). L’auspicio e’ che il peggio sia ormai alle spalle, ma è necessario mantenere un’informazione corretta ed adeguata che dia sempre la giusta misura della vicenda all’opinione pubblica, senza destabilizzarla ingiustificatamente”.
Redazione
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