venerdì, Aprile 26, 2024

La Corrado Melone visita gli studi Rai di Saxa Rubra

Ogni anno una sola classe per Scuola può visitare gli studi della RAI di Saxa Rubra, questa volta è stato il nostro turno, la classe 3I dell’IC “Corrado Melone” di Ladispoli. Dopo un viaggio in treno e in metro siamo arrivati alla fermata “Centro Rai”. Dal finestrino già si vedeva quella “cittadina” in cui vengono registrate e mandate in onda le trasmissioni televisive. Siamo rimasti a bocca aperta alla vista dell’enorme scritta “RAI – RADIO TELEVISIONE ITALIANA” sulla sommità di uno dei palazzi. Al di là della ringhiera abbiamo anche notato delle rovine romane situate nell’enorme giardino che circondava il Centro così come la statua dorata in bronzo di Pegaso. Il giardino era inoltre tagliato da un vialetto di sampietrini che ci ha portati dal cancello fino all’ingresso del primo edificio. Qui dopo un’attesa di una decina di minuti è arrivata la dottoressa Ester Tullio, la nostra guida molto simpatica e gentile che ci ha accompagnato per tutta la durata della visita; ci ha consegnato dei pass con sopra scritto il nostro nome e cognome e ci ha cominciato a spiegarci un sacco di cose. Lungo il tragitto ci ha introdotto nel mondo della Rai con alcune nozioni. Ci ha detto che per la produzione di una trasmissione c’è una parte editoriale che pensa, raccoglie le idee e le passa alla parte produttiva, la quale le elabora e produce i programmi. Inoltre ci ha parlato delle tre tematiche che caratterizzano i programmi televisivi: “l’intrattenimento”, con programmi come “Ballando con le stelle” o “L’eredità”; “l’informazione”, come il telegiornali e alcuni talk show, ed infine “la divulgazione”, come i documentari di Piero e Alberto Angela. Ester ci ha raccontato che i telegiornali in passato venivano registrati in un’altra sede, sempre a Roma, fino a quando, per seguire i mondiali di calcio di Italia ’90, Biagio Agnes, storico presidente Rai, fece costruire il Centro di Saxa Rubra, che è intitolato proprio a lui e che oggi ospita tutte le trasmissioni di informazione come Tg1, Tg2, Tg3, Tg sport, Rai News 24, Tgr Lazio, i programmi mattutini di Rai 1 e altri ancora. Per iniziare, abbiamo visitato lo studio di Mi manda Raitre che inizialmente si chiamava Mi manda Lubrano. È una trasmissione di inchiesta e di denuncia. Era piuttosto piccolo e c’era un grande schermo dove era proiettato il logo della trasmissione insieme all’argomento della puntata che sarebbe andata in onda poco dopo. C’erano anche due tavoli dal piano trasparente e delle sedie nere per gli spettatori. Qui, mentre venivamo ripresi da una telecamera, un assistente di studio di nome Roberto ci ha spiegato varie cose sul suo lavoro e su dove ci trovavamo. Ci ha detto che lo strumento fondamentale dei programmi televisivi è la scaletta, che serve per organizzare tutti gli operatori. Ci ha parlato dell’importanza del lavoro di squadra. Ci ha elencato le varie professioni che lavorano in studio: il microfonista testa i microfoni; il mixer video, che regola e stacca le camere e mette o toglie i titoli, i sottotitoli e i sottopancia; il controllo camere, che appunto supervisiona; il direttore di fotografia che controlla le luci; il cameraman riprende ciò che avviene in studio registrandolo o mandandolo in onda; l’assistente di studio, appunto Roberto, che è un “mediatore” fra conduttore e regista e coordina ciò che succede in studio; il direttore di fotografia che regola le luci, che sono emanate dai riflettori e sono tarate per ogni studio per dare la giusta dose di luminosità e contrasti alle persone inquadrate. Ci sono anche dei segnetti sul pavimento che aiutano i conduttori e le altre persone riprese ad aver la giusta posizione per una migliore illuminazione. Roberto partecipa dietro le quinte allo show Ballando con le stelle.  Si occupa anche di ordinare i movimenti del pubblico, come ad esempio gli applausi. Ci ha detto che tutto viene prima provato e non è lasciato nulla al caso. Qui nello studio ci hanno fatto sedere sulle sedie normalmente riservate al pubblico. In alto c’erano delle telecamere che spostandosi ci hanno ripreso. È stato molto emozionante! Dopo aver fatto domande sul funzionamento dell’organizzazione e sulle emozioni provate da chi lavora durante le riprese, sono però arrivati i tecnici per la registrazione di una puntata di Mi manda Raitre e siamo dovuti uscire. Siamo passati per la sala regia del programma e siamo usciti fuori dall’edificio. Lungo il tragitto per raggiungere lo studio di Uno mattina abbiamo incontrato Daniele Mocio, ufficiale dell’Aeronautica, che lavora in Rai fornendo notizie sul meteo da tredici anni. È stato così gentile da fare a tutti un autografo. All’interno di un altro edificio ci ha accolto il direttore di produzione Paolo e abbiamo assistito a una parte di una puntata in diretta di Storie italiane che va in onda dalle 10:00 alle 12:00 ed è condotto da Eleonora Daniele. In quel momento stavano parlando di Sanremo. Siamo poi passati in una stanzetta adiacente che assomigliava ad un magazzino. Lì c’erano oggetti di tutti i tipi che servivano per arredare lo studio: esso infatti non ospita solo Storie Italiane ma, siccome la Rai sfrutta al massimo le risorse interne per ridurre i costi, viene usato per tutte le trasmissioni della fascia mattutina di Rai 1, tanto che nel deposito c’erano dei tavoli col logo di Uno mattina. All’occorrenza cambiano solo il colore delle luci e la scenografia. Una volta fuori, durante l’attesa per entrare nella regia del Tg3, abbiamo incontrato una regista tv, Nadia Mobilio, che è rimasta a parlare con noi. Appena entrati nella sala ci siamo trovati davanti ad un’infinità di tasti e schermi. Qualcuno di noi ha pensato: “Sicuramente il loro lavoro è complicato!”. Qui un regista ci ha fornito una spiegazione molto dettagliata sul funzionamento di quell’ambiente e delle sue strumentazioni. Ogni schermo fa vedere quello che è ripreso dalla telecamera corrispondente: ci possono essere più inquadrature dello stesso studio. Per dare tutti i comandi sulle scrivanie erano presenti una miriade di tasti e levette che una pagina non basterebbe ad elencarli tutti: ce ne sono alcuni che regolano l’audio, altri che regolano i colori, i contrasti, la luminosità. Tutti questi dispositivi sono collocati su pannelli ordinati in modo che siano gestiti da persone che hanno ognuna il proprio compito. Abbiamo saputo che da qualche anno esiste il “Nips”, ovvero un sistema integrato generato sotto forma di file, mentre prima c’erano le scalette di montaggio. Abbiamo anche appreso che la titolazione serve per mandare in onda i sottopancia. Il mixer video mette in onda i servizi contenuti nella playlist, premendo tasti contrassegnati da lettere: A-B-C… Poi c’è il “muto”, immagini di supporto messe in onda e commentate dal conduttore. E ancora, c’era un tecnico video che tara le telecamere, il “banco audio”, “il pannello di gestione” dei segnali video e il “pannello di regolamento” delle telecamere… È sta o veramente interessante! Abbiamo scoperto un nuovo mondo intrigante! Dopo essere usciti dalla regia siamo andati nello studio del Tg3. Le pareti sono costituite da schermi verdi che cambiano immagine in base alla notizia e in mezzo alla stanza c’è un tavolo ellittico con uno spazio al centro; attorno a questo tavolo, cosa che non si vede mai in tv, ci sono dei binari sui quali scorrono delle telecamere che sono comandate da operatori fuori campo. Ci sono state mostrate le varie possibili inquadrature e ad un certo punto ci hanno iniziato a riprendere con una telecamera mobile e noi vedevamo la nostra immagine in uno schermo; facevamo tutti delle facce buffe! Incamminatici poi verso gli studi di Rai News 24, abbiamo incontrato Antonio Preziosi, direttore di Rai Parlamento che ci ha spiegato il suo lavoro. Appena dentro siamo stati accolti da una giornalista di Rainews, Laura Mandolesi Ferrini, che ci ha parlato dalle varie tecniche usate dai giornalisti. I giornalisti in studio, ad esempio, usano “la camminata”, ossia cammina
no mentre parlano, o annunciano le notizie servendosi di schermi touch. Siamo poi entrati nella News room, una stanza piena di computer a cui lavoravano degli addetti alla ricerca fotografica per la presentazione delle notizie: raccoglievano le informazioni e le notizie fornite dall’ANSA o da altre agenzie sia italiane che straniere, le selezionavano e le mettevano in ordine per creare una sorta di scaletta. La News room ha inoltre una porta trasparente che dà sullo studio di Rai News 24, dove siamo entrati noi durante una diretta. Quando questa era terminata ed era in onda un servizio registrato abbiamo girato in quell’ambiente (stando attenti a dove mettevamo i piedi per non inciampare nei cavi). Qui la giornalista Silvia Bellomo, molto carinamente, ci ha offerto di fare una foto assieme. Siamo stati ripresi ancora una volta dalla telecamera e ci potevamo vedere sugli schermi dietro di noi; è stato molto emozionante! Poi la conduttrice ci ha mostrato su uno schermo una inviata esterna che sarebbe andata in onda di lì a poco, le ha comunicato la nostra presenza e lei ci ha salutati. Abbiamo anche visto come si mettono i sottotitoli e i sottopancia (che indicano il nome di chi è ripreso in un dato momento) nei programmi in diretta. Quindi ci siamo spostati nella regia di Rai News 24: che organizzazione! Tutti erano coordinati: chi parla di qua, chi scrive al computer dall’altra parte; tutto questo ci ha stupiti! Sono tutti in continuo aggiornamento; infatti, appena una notizia è data, è già vecchia e bisogna dare massima priorità alle notizie che arrivano di continuo da ogni parte del mondo. Abbiamo scoperto un sacco di cose. Ad esempio che dietro a un telegiornale ci sono ore e ore di lavoro, che è ovviamente impegnativo e richiede tempo. Anche i più piccoli particolari sono studiati alla perfezione, dall’inquadratura alla luce. La giornata alla Rai è stata piena di felicità grazie agli stupendi operatori che con le parole più semplici sono riusciti a farci immergere nel mondo della TV. Ci hanno colpito la loro gentilezza e disponibilità, come anche il lavoro di squadra di cui ci hanno parlato e l’emozione che trapelava mentre ce lo raccontavano. Questo aspetto è molto evidente all’interno degli studi; si respira un’atmosfera di altruismo e amore che tutti mettono nel proprio lavoro. E poi…le telecamere, vederci in quei grandi schermi, le luci, la regia, gli studi, la diretta, gli arredi di scena; tutto super bello! Siamo venuti in contatto con un altro mondo! È stata una visita molto formativa ed interessante. Purtroppo però la giornata è passata in fretta e tutti noi avremmo voluto vedere ancora di più, anche se abbiamo potuto capire cosa c’è dietro ai programmi che guardiamo ogni giorno e ci è sembrato di essere stati catapultati proprio “dentro un televisore”. È stata un’esperienza che pochi hanno avuto o avranno nella vita e sarebbe bello in futuro rivivere queste emozioni. Complimenti e grazie mille a tutti quelli che hanno dedicato il loro tempo per noi. Magari anche per pochi secondi, poche parole, ma che possono aver stimolato qualcuno di noi a fare “questo mestiere”. Grazie di cuore!

Classe 3^I del tempo prolungato

Redazione
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