venerdì, Marzo 29, 2024

Emergenza Covid-19: insufficienti i provvedimenti per le famiglie

ASSOCONFAM chiede una tutela maggiore per le famiglie italiane

su temi importanti quali credito al consumo, bollette energetiche e asili nido.

 

L’evolversi dell’emergenza sanitaria legata all’esposizione al virus COVID-19 ha portato il governo a prendere provvedimenti drastici e necessari al contenimento dell’infezione e della sua propagazione. Allo stesso tempo molte famiglie italiane si sono ritrovate dimezzate se non annullate le entrate che permettevano loro di sostenersi e vivere con dignità. Applaudiamo alle misure messe in campo dal Governo quali l’estensione della cassa integrazione, la possibilità di far slittare le rate dei mutui e l’una tantum su alcune delle Partite Iva presenti sul territorio nazionale. Non possiamo, però, non rimarcare e far presente che queste misure sono fortemente insufficienti. Se le cose rimangono così ci troveremo di fronte, nel giro di breve tempo, al soccombere di molti dei nuclei famigliari e non per #coronavirus, ma per penuria e insufficienza di risorse. Le famiglie sono un sistema complesso e fragile. Molte vivono di un solo stipendio o si appoggiano al reddito di liberi professionisti a volte anche iscritti agli Ordini. Ora il mancato, parziale o totale, introito mette tutte queste famiglie di fronte all’impossibilità di gestire con attenzione e successo molte delle spese ordinarie a cui normalmente fanno fronte. Parliamo di finanziamenti, spese per l’Asilo dei bambini, bollette energetiche. Questo non può essere lasciato ad una “guerra fra poveri” come, ad esempio, nel caso degli asili. Non si può pensare di far richiedere alle famiglie il rimborso delle quote pagate nel mese di Marzo o a non pagarle affatto; questo metterebbe in ginocchio molti asili privati che per lo più sono fatti da piccole associazioni, cooperative o ditte individuali. Facendo scomparire un sostegno indispensabile per le famiglie in tempi di tranquillità. In questo quadro chiediamo con forza al Governo di: • Credito al consumo: il decreto legge “Cura Italia” nulla ha previsto in tema di credito al consumo (comprese le cessioni del V° dello stipendio). Si chiede, quindi, che venga prevista la possibilità di sospensione dei pagamenti legati ad operazioni di credito ai consumatori che provengano da soggetti che – sulla base dei criteri che abilitano (nello stesso decreto “Cura Italia”) all’accesso al Fondo di solidarietà per i mutui prima casa – siano qualificabili come danneggiati dall’epidemia • Utenze domestiche: anche in questi settori almeno una sospensione dei pagamenti per chi rientra tra coloro che hanno titolo per sospendere il mutuo prima casa, oppure meglio un Bonus una tantum che permetta di far fronte al pagamento delle bollette in questo periodo; • Polizze RC auto: il decreto “Cura Italia” non prevede alcuna sospensione del pagamento dei premi RC auto e moto ma solo – e fino al 31 luglio 2020 – un allungamento da 15 a 30 giorni – del periodo durante il quale l’RC auto continua a coprire il guidatore- anche dopo la sua naturale scadenza – prima che subentri la nuova polizza. Si chiede, invece, una moratoria dei pagamenti delle polizze in considerazione anche del fatto che nel mese di marzo (e verosimilmente anche aprile e forse maggio) l’utilizzo delle auto sarà limitatissimo; • Asili nido e scuole d’infanzia: su questo tema invitiamo il governo a trovare una formula di supporto economico per queste realtà in modo che il venir meno delle rette delle famiglie, che in questo periodo saranno obbligate a non usufruire del servizio, non incidano sulla loro possibilità di rimanere in vita.

Redazione
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