sabato, Aprile 27, 2024

Emergenza coronavirus, al sindaco Cateno De Luca non manca l’ironia dopo la denuncia del Viminale: “Tranquilli, sono ancora a piede libero!”

“Tranquilli, sto bene e sono ancora a piede libero! Buongiorno a tutti voi! Ho ricevuto centinaia di messaggi per sapere come mai non avevo dato segni di vita. Ho finito ora alla città metropolitana alle prese con provvedimenti sblocca-soldi per le imprese infischiandomene dei vincoli di bilancio”. A dirlo è il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che annuncia altre quattro delibere a sostegno di imprese e famiglie che andranno in Giunta nel pomeriggio. In un video postato sulla sua pagina Facebook il primo cittadino torna a criticare l’operato del governo Conte. “Non sono il presidente del Consiglio dei ministri ma…”, scrive spiegando di aver fatto “un vademecum di appena 295 pagine” con la sintesi di tutta l’attività messa in campo dal Governo per l’emergenza Coronavirus. “Si tratta di sei leggi e decreti legge, di due delibere del Consiglio dei ministri, di 8 Dpcm, di 19 ordinanze della Protezione civile e di 3 provvedimenti che hanno assunto i vari dipartimenti. Il vademecum è aggiornato al 24 marzo”, avverte. Ma subito dopo aggiunge: “Io invece sono Cateno De Luca, il sindaco di trincea impertinente, e non avrei fatto tutti questi provvedimenti, ma solo sei di carattere generale”. E a snocciolare le norme ci pensa lui stesso. “Innanzitutto avrei sospeso tutte le attività economiche e avrei lasciato quelle riguardanti la fornitura e la garanzia dei servizi minimi essenziali e dei beni indispensabili… altro che profumerie”, dice. Il secondo provvedimento sarebbe stato la sospensione della Bassanini e, quindi, spiega, “eliminare la burocrazia e non utilizzare la Consip per fare gli acquisti per i nostri ospedali, visto che siamo ancora qui ad aspettare respiratori e reagenti. Avrei nominato come soggetto attuatore, con i soldi in mano, il capo della Protezione civile per tutti gli acquisti a carattere nazionale, i presidenti delle Regioni per quanto riguarda quelli che sono di interesse regionale e i sindaci per quella che è l’assistenza alle famiglie e le emergenze di trincea”. E per chi “sgarra”, avverte, “avrei previsto una pena 10 volte superiore a quella ordinaria”. Per il sindaco di Messina, denunciato per vilipendio dal Viminale, il terzo provvedimento da fare sarebbe stata “la sospensione del pagamento delle bollette, dei canoni e i tributi locali per almeno tre mesi sino a maggio”. Poi stop alle accise su alcuni prodotti e, infine, “via tutti i vincoli di bilancio agli Enti locali” per consentire ai Comuni di spendere “tutti i soldi in cassa per affrontare l’emergenza”. “Con questi sei provvedimenti – conclude De Luca – avrei dato risposte immediate al territorio e non avrei creato illusioni. Ma io non sono il presidente del Consiglio dei ministri, sono il modesto sindaco di trincea Cateno De Luca”.
Redazione
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