venerdì, Aprile 19, 2024

Emergenza coronavirus, il dato in Italia del 1° aprile: 13.155 morti (727 in calo rispetto a ieri), aumentano i contagi (+4.782 rispetto a ieri) per un totale di 80.572

Oltre 13mila morti in Italia nella crisi Coronavirus. Secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile, nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 727 persone, per un totale di 13.155 decessi dall’inizio dell’emergenza. I guariti, in totale, sono 16847 (+1118). I casi attualmente positivi sono 80572 . In isolamento domiciliare 48134 persone, mentre sono 28403 i ricoverati con sintomi: di questi, 4035 (+12) sono in terapia intensiva. I casi totali dall’inizio dell’emergenza in Italia sono 110574. Sono oltre 7500 i morti in Lombardia dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Secondo quanto reso noto dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera, nelle ultime 24 ore i decessi sono stati 394 per un totale di 7593. I casi positivi sono 44773 (+1565). Le persone ricoverate con sintomi sono 11927, ma solo 44 nelle ultime 24 ore. I pazienti in terapia intensiva sono 1342 (+18). In totale sono stati eseguiti 121.449 tamponi. “Anche oggi la situazione dei dati si conferma positiva, ma è proprio adesso che sarebbe folle vanificare tutto”, ha evidenziato Gallera in una diretta Facebook. “Capiamo che rimanere in casa, soprattutto per chi ha bimbi piccoli, è faticoso, oggi siamo chiusi in casa. Ma lo stare chiusi in casa è quello che oggi ci porta a dire c’è una luce in fondo a quel tunnel che da flebile sta diventando più delineata. Ma se questo avviene è per la vostra capacità di resistere e si non può deflettere oggi”. La situazione nei territori del nord resta la più drammatica, ma il sud è ancora a rischio, e nessuno può e deve pensare di poter abbassare la guardia. Lo sottolinea, intervistato dal Corriere della Sera, il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, il quale osserva che non si sa quando si uscirà dall’emergenza coronavirus, ma è certo che senza le misure messe in campo, ora si conterebbero molti più morti. E per Borrelli, quando sarà finita, sarà molto difficile ripercorrere quel metro che ora separa le persone: “Dovremo essere abili a riavvicinarci all’altro gradualmente, senza perderne la fiducia”.
Redazione
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