giovedì, Aprile 18, 2024

Vicenda Arcelor Mittal, accolto il ricorso: la produzione di acciaio prosegue

Il tribunale amministrativo regionale, sezione di Lecce, ha accolto l’istanza cautelare presentata da Arcelor Mittal e, quindi ha sospeso fino alla camera di consiglio del prossimo 7 ottobre, l’efficacia dell’ordinanza emessa dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci il 27 febbraio scorso con la quale il primo cittadino, a causa del rischio sanitario derivante dalla produzione dello stabilimento siderurgico ex Ilva–Arcelor Mittal e delle emissioni in atmosfera dovute ad anomalie impiantistiche disponeva l’eliminazione dello stesso rischio da parte dell’azienda e, in mancanza di provvedimenti in questa direzione, la sospensione entro 60 giorni dall’emissione del provvedimento sindacale, delle attività produttive. Oltre al Comune di Taranto, erano costituiti in giudizio anche l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale per la Puglia (Arpa), l’Ispra, il Ministero dell’Interno-Ufficio Territoriale del Governo. Il relatore della ordinanza del Tar nella camera di consiglio del 22 aprile è stato il presidente del collegio Antonio Pasca. Ai fini della decisione, scrive il Tar, “è necessario disporre l’acquisizione di ulteriore documentazione, ipotesi, allo stato, ritenuta sufficiente e con riserva, in caso contrario, di disporre ulteriori e più articolati mezzi istruttori”. “E’ sospesa e riservata – si legge – ogni decisione sul rito, nel merito e sulle spese”. La produzione, quindi, al momento, può proseguire. Nella sentenza si ordina al Ministero dell’Ambiente e all’Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) di depositare al Tar entro 90 giorni dalla notificazione o comunicazione del provvedimento relazioni tecniche riguardanti, nel primo caso, il procedimento di revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale, la valutazione del danno sanitario, le relazioni di esercizio degli anni 2019 e 2020 (che il gestore è tenuto a depositare presso il Ministero entro il 30 aprile di ogni anno) e, nel secondo caso, chiarimenti su questioni quali il sistema di depolverizzazione sul camino E-312, eventuali carenze manutentive e emissioni in atmosfera (quattro episodi in altrettanti giorni diversi risalirebbero ad agosto del 2019) di sostanze inquinanti diverse da quelle prese in esame negli allegati Aia.
Redazione
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