venerdì, Aprile 19, 2024

Emergenza coronavirus, parla Eugenio Gaiotti (Bankitalia): “L’incertezza circa la durata dell’epidemia rende difficile la quantificazione delle sue conseguenze economiche”

“L’incertezza circa la durata dell’epidemia rende estremamente difficile la quantificazione delle sue conseguenze economiche, ma tutti gli scenari indicano ripercussioni molto forti, che si estenderanno oltre il breve periodo”. Così il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio sul Def. “Questa incertezza può pesare in maniera prolungata sugli investimenti e sui consumi. I tempi del recupero dipenderanno in primo luogo dall’evoluzione del contagio, ma un ruolo essenziale l’avrà l’efficacia delle politiche di sostegno”, ha aggiunto Gaiotti. Nell’affrontare l’emergenza e le sue implicazioni economiche e finanziarie, “l’azione del governo presentata nel Def si muove lungo priorità largamente condivise, anche in sede internazionale: garantire le risorse necessarie agli interventi di contenimento dell’epidemia e alla risposta del sistema sanitario, sostenere i redditi e le famiglie, mettere le imprese in condizione di superare le difficoltà”. “Le misure fin qui adottate – ha proseguito – appaiono appropriate nell’entità e nel disegno alla fase dell’epidemia in cui sono state varate: stanno contribuendo a contrastare le ripercussioni sulle famiglie e a evitare una crisi di liquidità delle imprese che avrebbe avuto conseguenze assai gravi. Passata l’emergenza, l’azione pubblica sarà necessaria anche per assicurare il rilancio dell’economia”, ha aggiunto Gaiotti. Gaiotti ha poi spiegato che “il rapporto tra il debito e il Pil, già molto elevato prima della pandemia, aumenterà a seguito della contrazione del prodotto, dell’operare degli stabilizzatori automatici e delle necessarie misure discrezionali adottate per fronteggiare le conseguenze della crisi” e “la sua diminuzione prevista per il 2021 dipende dall’intensità del recupero atteso dell’attività”. “Ogni valutazione dell’andamento delle finanze pubbliche è fortemente dipendente dall’evoluzione dell’economia. Circa metà dell’aumento del peso del debito nell’anno in corso – ha detto ancora Gaiotti – è dovuto all’effetto meccanico dato dalla caduta del prodotto al denominatore”, ha spiegato ancora. “E’ condivisibile la valutazione espressa nel Def, secondo cui l’economia avrà bisogno di un adeguato periodo di sostegno e rilancio, durante il quale politiche di bilancio restrittive sarebbero controproducenti”. “Allo stesso tempo, come sottolinea il documento, non va trascurata l’elaborazione di una strategia di lungo periodo dalla quale dipende anche la riduzione del rapporto tra debito pubblico e Pil. La sostenibilità del debito – ha ribadito Gaiotti – non è alterata da uno shock temporaneo, anche di ampia portata, in presenza di una strategia credibile per i conti pubblici e per la crescita dell’economia, che garantisca nel medio termine un’evoluzione favorevole del differenziale tra la dinamica del prodotto e l’onere medio del debito. Questo richiederà il contributo di tutte le politiche economiche e di tutte le componenti dell’economia”.
Redazione
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