sabato, Aprile 20, 2024

Sfasciacarrozze e rifiuti a Via della Muratella? No, grazie

Un nuovo, preoccupante e immotivato attacco all’ambiente si sta consumando nel nostro territorio.

 

Da Comitato Fuoripista, Comitato Valle Galeria Libera, Associazione L’Albero, Comitato Cittadino Fregene, Associazione Programma Natura, Comitato Fare Focene, Comitato promotore SAI.FO., #MOBASTAPIZZODELPRETE, Associazione 99Fontanili, Proloco Passoscuro, Proloco Fregene-Maccarese, Proloco Torre in Pietra, Comitato cittadino Cancelli Rossi, Associazione Il piccolo principe yogarmonia, Associazione Nuovo Comitato Cittadino Focene, Associazione Scuolambiente, Comitato Rifiuti Zero Ladispoli, Movimento Fermiamo Cupinoro, riceviamo e pubblichiamo – “La storia ha veramente dell’incredibile e le cose si sono venute a sapere solo grazie al lancio di una Petizione on-line da parte di confinanti. Questi i fatti. A Maccarese, in via della Muratella all’altezza del Centro 23, dove da tempo chiunque può vedere che sono all’opera lavori di movimentazione terra, c’è un progetto per costruire in una area di circa 4 ettari sei capannoni di grandi dimensioni dove insediare delle attività di autodemolizione, oltre ad un impianto per il trattamento di rifiuti urbani. Come tutte le procedure amministrative che coinvolgono molti enti, anche questa è piuttosto lunga e complessa. Semplificando diciamo che l’iter è iniziato con l’ultima Amministrazione di centrodestra, con la richiesta di trasferire nell’area di Via della Muratella un piccolo impianto di autodemolizione, che si trova da anni all’ingresso di Fiumicino, ed è proseguito nel 2018 con la Delibera della Giunta Comunale che avviando la convocazione della Conferenza dei Servizi (che per vari ragioni non è stata mai conclusa) prevedevaanche l’acquisizione da parte del Comune, sulla stessa area, di una porzione di terreno con sopra un capannone di 1500 mq per il trattamento di rifiuti urbani. Come denunciato anche nella Petizione, questo progetto è però ostacolato da diversi importanti elementi: 1. In primo luogo la zona individuata per l’attività di autodemolizione e di trattamento dei rifiuti, ai sensi del vigente Piano regolatore, non è un’area industriale o artigianale – dove tali attività sono ammesse – ma è un’area agricola. Tant’è vero che è necessaria una variante urbanistica che modifichi l’area da agricola ad artigianale. 2. La Soprintendenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, interpellata per la Conferenza dei Servizi, ha espressoper due volte parere negativo su tali impianti, una prima volta, nel 2019 e, successivamente, nell’aprile 2020, sottolineando l’importanza della salvaguardia dell’area ai fini della tutela del paesaggio e del patrimonio archeologico e evidenziando il pericolo rappresentato dai lavori di sbancamento già fatti e ancora in atto, sollecitando a tal fine il controlloda parte delle autorità preposte. 3. Anche la Città Metropolitana ha dato parere negativo sulla procedura finalizzata alla variante urbanistica. 4. Infine la Regione Lazio, nel respingere l’avvio della procedura di VAS chiesta dal Comune, ha specificato che, trattandosi di un Progetto e non di un Piano, il percorso idoneo era quello della VIA. Allo stato attuale, i proponenti del progetto dell’impianto di autodemolizione hanno quindi inoltrato la documentazione per la richiesta della VIA (Verifica di Impatto Ambientale) per poi poter procedere nell’iter di variante di Piano Regolatore. Come associazioni e cittadini da sempre impegnati per la salvaguardia del territorio chiediamo come sia possibile che malgrado i pareri negativi il progetto continui il suo percorso e come sia possibile che i lavori sull’area vadano avanti indisturbati nel silenzio delle istituzioni preposte. Chiediamo quindi con forza che: • il Consiglio Comunale prenda una chiara e inequivocabile posizione a favore della salvaguardia dell’area agricola; • la richiesta di cambio di destinazione d’uso del terreno venga respinta; • le autorità preposte controllino se i lavori in atto siano stati autorizzati dall’Amministrazione Comunale e, in caso affermativo, chiediamo di sapere perché non si sia tenuto conto delle indicazioni della Soprintendenza finalizzate a preservare un paesaggio agricolo di pregio e come tale sottoposto a vincoli di tutela”.

Redazione
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