giovedì, Marzo 28, 2024

Bce, allarme di Christine Lagarde: “Lo shock della pandemia potrebbe innescare il default nell’economia reale

“Il grave shock economico (causato dalla pandemia, ndr) potrebbe innescare diffusi default nell’economia reale, specialmente fra le famiglie e imprese che erano già troppo indebitate”. L’allarme arriva da Christine Lagarde, presidente della Bce intervenuta alla Commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento come presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico. Lagarde, elencando i principali rischi, si è anche soffermata sul fatto che “i timori per i livelli di debito pubblico potrebbero riemergere, come risultato delle misure di sostegno all’economia prese dai governi”. Fra i rischi anche un’alta volatilità dei prezzi degli asset finanziari e “le sfide significative poste alle istituzioni finanziarie”. “La proposta della Commissione europea per una revisione del Budget pluriennale e il Next Generation Eu sono decisivi”, ha detto inoltre la presidente della Bce, aggiungendo che “sarà importante adottare velocemente questo pacchetto” perché “qualsiasi ritardo rischia di generare effetti negativi e far salire i costi, e quindi le necessità di finanziamento, di questa crisi”. Lagarde ha spiegato che è “la più grande emissione sovranazionale in euro mai fatta, che associata a questa proposta, può anche avere un impatto positivo sul ruolo internazionale dell’euro”. Secondo Lagarde il Pepp, il programma di acquisto titoli della Bce per l’emergenza pandemica, è “lo strumento più adeguato nel nostro arsenale per rafforzare l’impulso di politica monetaria”.”Rimaniamo totalmente impegnati al nostro mandato, questo è fuori questione”, ha aggiunto.  “La Bce può deviare dalla capital key, ha deviato dalla capital key e devierà”, ha assicurato Lagarde riferendosi alla facoltà del nuovo programma Pepp di acquistare debito dei Paesi in misura diversa rispetto alla quota di ciascun Paese nel capitale della Bce. Lagarde, parlando al Parlamento europeo, rispondeva a una domanda sugli acquisti di debito italiano, superiori al 30% del totale nonostante una quota del 17% dell’Italia nel capitale della Bce. “La capital key fornisce una indicazione generale per gli acquisti, ma non deve essere applicata ogni volta, possono esserci deviazioni”, ha spiegato. In merito alla proposta di riforma del Bilancio pluriennale europeo e al Next Generation Eu della Commissione europea, la presidente della Bce ha detto: “Perché il mercato unico funzioni come motore per la convergenza, le aziende europee devono competere su condizioni simili. A beneficio di tutti, la spesa europea dovrebbe puntare a ristabilire parità di condizioni e sostenere i più colpiti dalla crisi”.
Redazione
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