“Mi legano i sentimenti, ho il ricordo vivo di Franco Del Bello. Sono qui per vincere”
Stefano Di Chiara torna, se così si può dire, da uno dei suoi primi amori da allenatore. Sulla panchina del Cerveteri, neo promosso in Eccellenza, ecco un vecchio ritorno “Ho allenato in un momento triste per la città, l’ultimo anno di C2. Con una società allo sbando abbiamo raggiunto la salvezza, non me la potrò dimenticare. Nel 2014 quando mio figlio, Diego, giocava con il Cerveteri assunsi la guida tecnica nell’ultime giornate a giochi praticamente fatti. Ora mi ritrovo qui, chiamato dal nuovo presidente che ringrazio per la fiducia e la stima in me. Mi manca il calcio, il sapore del campo. Dopo Como, dove nel 2009 l’ho portato in C non ho avuto chiamate. Ma al Cerveteri sono unito da dei sentimenti che ti lasciano il segno. Ho tanti amici, ho vissuto il pallone genuino come piace a me. Ecco ritorno perchè non potevo dire no a una città che mi ha dato tanto”. Iurato e Di Chiara si metteranno al lavoro, cosa chiederà al presidente? “Siamo nei tempi giusti, ancora in anticipo rispetto alla partenza del campionato. Chiedo che ci sia organizzazione, dei ruoli ben definiti nell’organigramma per cercare di ridare entusiasmo a una tifoseria che merita palcoscenici importanti”. E’ contento, insomma? “Si, vorrei sposare un progetto serio e ambizioso – continua Di Chiara – non ho avuto mai procuratori, non sono come quei pupazzi che girano nel mondo del calcio. Il mio sponsor principale è stato Franco Del Bello, una persona verace come me. La sua perdita è stata grande, oggi avrei voluto tanto che ci fosse. Mi voleva così bene che ci teneva tanto a me. Ritorno a Cerveteri perchè mi lega un affetto profondo, dei sentimenti veri. E vorrei ritornare a vincere qui, magari ripetere quel campionato straordinario, la salvezza in C2 del 94”.
