venerdì, Aprile 19, 2024

Brasile, il presidente Bolsonaro è positivo al Covid

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, è positivo al coronavirus. I genitori di Vittorio emigrarono in Brasile quando aveva dieci anni, insieme con la sorella Giovanna e il fratellino Tranquillo. Da parte di padre, Bolsonaro ha anche origini tedesche e calabresi: il bisnonno Carl “Carlos” Hintze nacque ad Amburgo intorno al 1876 e immigrò in Brasile nel 1883, mentre Luzia Caliò era di origine calabrese. Guido Bonturi e Argentina Pardini, nonni materni di Jair Bolsonaro, erano toscani di Lucca, e immigrarono in Brasile negli anni novanta del XIX secolo. Jair con i suoi genitori, Olinda e Geraldo Bolsonaro, nel 1974, all’Accademia Militare delle Agulhas Negras. Dopo la scuola superiore ha frequentato l’Academia Militar das Agulhas Negras a Resende, diplomandosi nel 1977 in artiglieria. Ufficiale di carriera, ha prestato servizio nei reparti di artiglieria e paracadutisti dell’Exército Brasileiro. Bolsonaro si è sposato tre volte e ha cinque figli. La prima moglie è stata Rogéria Bolsonaro con la quale ha avuto tre figli: Flávio, Carlos ed Eduardo. In seconde nozze si è sposato con Ana Cristina, con la quale ha avuto il quarto figlio maschio, Renan. La sua terza moglie è Michelle de Paula Firmo Reinaldo Bolsonaro, con la quale ha avuto la sua unica figlia femmina, Laura. Il figlio Eduardo nel 2018 è stato eletto al parlamento federale (con 1,8 milioni di preferenze è stato il più votato deputato nella storia del Brasile). Passato, con il grado di capitano, nel 1988 nella riserva, si candidò e fu eletto alcuni mesi dopo consigliere comunale a Rio de Janeiro. È stato eletto membro della Camera dei Deputati la prima volta nel 1991, e più volte riconfermato, prima con il Partido Democrata Cristão, poi con il Partido da Frente Libera e infine con il Partito Sociale Cristiano. Nel 1993, quando era un deputato federale, Bolsonaro fece un discorso che sconvolse diversi suoi colleghi: si disse estimatore del passato regime militare in Brasile (1964-1985) e aggiunse che la democrazia non era in grado di risolvere i gravi problemi che affliggevano il paese. Nel 2016 annunciò la sua precandidatura per le elezioni del 2018 per la presidenza della Repubblica nel Partito Sociale Cristiano, partito che però lasciò nel gennaio 2018.
Redazione
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