venerdì, Aprile 19, 2024

Il post pandemia, i timori del commissario Gentiloni: “Una rapida attuazione del piano per la ripresa proposto dalla Commissione, costruito intorno a Next Generation Eu, aiuterebbe a rendere migliori le prospettive dell’economia europea, dando tra l’altro una spinta alla fiducia”

Una “rapida attuazione del piano per la ripresa proposto dalla Commissione, costruito intorno a Next Generation Eu, aiuterebbe a rendere migliori le prospettive dell’economia” europea, dando tra l’altro “una spinta alla fiducia”. A sottolinearlo è il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, in videoconferenza stampa a Bruxelles. Il coronavirus Sars-Cov-2, aggiunge Gentiloni, “ha già provocato la morte di oltre mezzo milione di persone nel mondo, un numero che cresce di giorno in giorno. Le previsioni di oggi mostrano gli effetti economici devastanti della pandemia. La risposta in Europa ha aiutato ad attutire l’impatto sui nostri cittadini, ma restano divergenze crescenti, disuguaglianza e insicurezza”. “E’ per questo – sottolinea – che è così importante raggiungere un accordo rapido sul Recovery Plan proposto dalla Commissione, per iniettare fiducia e nuova finanza nelle nostre economie in un momento critico”. Quanto al Mes, “non ha nulla a che fare con l’accettazione o non accettazione del patto di stabilità” dice Gentiloni rispondendo in merito alle osservazioni di economisti italiani, secondo le quali, in estrema sintesi, utilizzare le linee di credito ‘sanitarie’ del Mes a conti fatti non converrebbe, perché comporterebbe un’accettazione del Fiscal Compact e la rinuncia a ridiscuterlo. “Peraltro – spiega – i Paesi membri condividono il patto di stabilità, che è una regola comune europea. Stiamo discutendo delle sue norme attuative, della possibilità di rivederle, ma il patto in sé non è collegato in nessun modo alle risorse del Mes”. “La cosa importante, per le risorse del Mes – osserva ancora Gentiloni – è che si è lavorato” molto per adattarlo alle necessità del momento. Perché, ricorda il commissario, “sappiamo benissimo che all’origine il Mes era nato con una finalità completamente diversa, e quindi aveva delle condizionalità macroeconomiche per definizione insite nel suo meccanismo”. “Abbiamo lavorato – prosegue Gentiloni – perché queste condizionalità macroeconomiche fossero eliminate, perché la valutazione sulla sostenibilità del debito fosse fatta in contemporanea per tutti i Paesi e prima dell’avvio della richiesta delle linee di credito, perché i report si riferissero solo alle spese sanitarie e fossero inseriti nell’andamento del semestre”. “Penso che abbiamo fatto un buon lavoro: rimane il fatto che spetta ai singoli governi decidere se e quando utilizzarlo”, sottolinea Gentiloni.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli