giovedì, Marzo 28, 2024

Cinghiali ancora a spasso al Miami

Nei giorni scorsi il Comune aveva inviato una mail alla Regione Lazio, ai Carabinieri Forestali, alla PRefettura e alla Asl per cercare di recuperare l’animale prima che faccia danni a cose o persone

 

Esci per portare a spasso il tuo amico a quattro zampe e davanti ti ritrovi un cinghiale che vaga indisturbato per il quartiere (come testimoniato dalle foto postate sui social). E’ quanto ormai capita da settimane ai residenti del quartiere Miami a Ladispoli. Da dove arrivino i cinghiali che durante la notte scorrazzano indisturbati per le vie del quartiere residenziale resta un mistero. I cinghiali, nei giorni scorsi era stato avvistato anche un cucciolo, vagano per le strade, ‘protetti’ dal buio serale, probabilmente alla ricerca di cibo, rovesciando anche i mastelli dell’umido posizionati la sera in strada per la raccolta differenziata. Nei giorni scorsi proprio i cittadini avevano segnalato la situazione all’amministrazione comunale che aveva tempestivamente inoltrato la segnalazione agli organi competenti: Regione Lazio, Carabinieri forestali, Carabinieri di Ladispoli, PRefettura e Asl. E’ infatti la Regione Lazio a dover intervenire in materia. Ma ad oggi nulla si è mosso. La presenza dei cinghiali per le vie cittadine non è un “problema” della sola città balneare. Anche in zona lago, ad esempio a Trevignano Romano, diversi esemplari vagano per il centro cittadino lasciando dietro di loro diversi danni. Il fenomeno si è iniziato a registrare durante l’emergenza sanitaria e in particolar modo durante il lockdown. Proprio in quel periodo come si ricorderà erano stati diversi gli esemplari avvistati a Ladispoli a cominciare dalla zona di Palo, fino ad arrivare al centro passando anche da Torre Flavia. Proprio qui, nell’oasi protetta a puntare i riflettori sulla loro presenza e sui danni che potrebbero causare all’ecosistema era stato il responsabile della Palude Corrado Battisti. La presenza dei cinghiali, infatti, oltre a poter determinare un problema per la flora presente all’interno del delicato ecosistema dell’Oasi naturale, potrebbe determinare un problema anche alle specie protette: il fratino e il corriere piccolo.

Redazione
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