venerdì, Marzo 29, 2024

Migranti, al centro di accoglienza di Capo d’Orlando alcuni di loro sono avviati alla prostituzione e allo spaccio di droghe

Ospiti del centro d’accoglienza di Capo d’Orlando avviate alla prostituzione in cambio di denaro. E’ quanto hanno accertato i Carabinieri della Compagnia di Sant’Agata di Militello (Messina) che all’alba hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari e applicativa dell’obbligo di dimora, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Angelo Cavallo, a carico di 9 persone, di cui uno ritenuto responsabile di favoreggiamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, mentre gli altri, tutti in concorso tra loro, di plurimi episodi di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marjuana, hashish e cocaina. Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività di indagine convenzionalmente denominata “Taxi driver”, “supportata da ampia piattaforma intercettiva telefonica ed ambientale, compendiata da numerosi servizi di osservazione, sviluppata dall’ottobre del 2018 dalla Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Sant’Agata di Militello, con il coordinamento dei Sostituti Procuratori Giorgia Orlando e Alice Parialò”, dicono gli inquirenti. L’indagine nasce dall’accertamento di un’avviata attività di prostituzione di alcune ospiti del centro di accoglienza per migranti di Capo d’Orlando riscontrata con l’ausilio della locale Stazione Carabinieri; “si appurava che alcune giovani donne ospiti della struttura Sprar, dietro compenso, intrattenevano rapporti sessuali e venivano agevolate nell’esercizio della prostituzione da G. C., 65enne di Capo d’Orlando”. Le donne “si rivolgevano a C., il quale le accompagnava ai vari appuntamenti, fornendo loro anche una base logistica, convenzionalmente indicata con il termine di “cancello verde”, individuata in uno stabile del comprensorio orlandino”. Il ruolo del C. “non si esauriva qui: in cambio di denaro contante e rimborsi carburante, l’uomo era solito fornire un servizio taxi con la propria autovettura in favore di un consolidato gruppo di giovani di Capo d’Orlando, tutti noti alle forze dell’ordine in quanto dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, hashish e cocaina, al fine di aiutarli ad eludere i controlli delle forze di polizia; i giovani era dediti allo spaccio in favore di una vasta clientela dislocata lungo la litoranea compresa tra Sant’Agata di Militello, Patti e corrispondenti centri montani”.
Redazione
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