venerdì, Aprile 19, 2024

Trieste, flashmob contro Casapound in piazza Unità per denunciare “l’inaudito sfregio avvenuto ai danni della dialettica politica e ai luoghi della discussione democratica”

Quasi duecento persone in piazza Unità si sono riunite per denunciare “l’inaudito sfregio avvenuto ai danni della dialettica politica e ai luoghi della discussione democratica”, riferendosi al blitz di due giorni fa di CasaPound nell’Aula del Consiglio regionale. Il presidio è stato organizzato da Cgil Trieste e Anpi-Vzpi Trieste.
Nell’occasione gli organizzatori hanno consegnato al Prefetto una lettera con le motivazioni della manifestazione e le posizioni politiche sui fatti avvenuti in Consiglio Regionale.
La richiesta contenuta nella lettera è di “mettere al bando i gruppi neofascisti” secondo la risoluzione del parlamento Europeo del 25 ottobre del 2018. Inoltre, Anpi e Cgilattaccano anche il consigliere Calligaris per le “gravissime parole proferite (…) proprio dentro un luogo istituzionale”. Il consigliere aveva detto al termine di un alterco con i militanti, che avrebbe sparato ai migranti. “Un atto indecente di tipo squadristico che va condannato e sanzionato”. Così Fabio Vallon, presidente dell’Anpi Trieste, a margine del presidio organizzato assieme alla CGIL in piazza Unità, definisce l’irruzione di un gruppo di militanti di Casapound nell’aula del Consiglio Regionale lo scorso 4 agosto. “Siamo una repubblica parlamentare e chiunque può manifestare, ma non si interrompe in quella maniera” afferma Vallon. In merito alle dichiarazioni del consigliere Calligaris, Vallon ritiene che siano il “risultato di un clima di odio” e che “nessuno può dire impunemente di voler sparare a qualcuno e poi risolvere il problema scusandosi”. “Credo che l’espulsione sia una cosa corretta”.
Redazione
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