venerdì, Aprile 26, 2024

Libano, il governo è prossimo alle dimissioni dopo l’esplosione a Beirut

Il governo Diab dovrebbe dimettersi già nel pomeriggio. Lo ha riferito l’emittente libanese ‘Mtv’, citando fonti informate. L’esecutivo è da giorni sotto forti pressioni dopo le esplosioni che hanno sconvolto Beirut. L’esecutivo sta perdendo pezzi di ora in ora. A dare le dimissioni anche il ministro libanese delle Finanze Ghazi Wazni e il ministro della Giustizia, Marie-Claude Najm. Hanno lasciato anche i titolari dell’Informazione, Manal Abdel Samad, e dell’Ambiente, Demianos Qattar. Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri è intenzionato a far sì che il governo di Beirut resti in carica fino a giovedì, per poterlo sfiduciare durante una seduta parlamentare, riferisce l’emittente Mtv, spiegando che sono in corso colloqui tra Berri e Hezbollah in merito, così come anche tra il premier Hassan Diab e il movimento guidato da Nasrallah. L’obiettivo di Berri è quindi quello che evitare che l’esecutivo si dimetta oggi, in modo da riconoscerlo come responsabile della situazione che ha portato alle duplici esplosioni di martedì. E’ un appello a ”dimettersi tutti”, perché questo governo ”non è stato in grado di fare nulla se non nascondere la negligenza”, ha dichiarato Manal Abdel Samad, la prima rappresentante del governo di Beirut a rinunciare sabato al suo incarico. ”La bomba atomica che ci è esplosa a causa della corruzione, della negligenza e della cospirazione deve far sì che nessuno resti seduto sulla sua poltrona”, ha dichiarato citata dall’emittente Mtv. ”Chiedo ai miei amici deputati di dimettersi perché la loro presenza è diventata un fardello per il popolo libanese”, ha aggiunto. Dimettersi oggi significa “sottrarsi alle proprie responsabilità”, ha dichiarato dal canto suo il ministro dell’Interno libanese, Mohammad Fahmi. “Inizialmente, subito dopo l’esplosione (nel porto di Beirut, ndr), ero favorevole alle dimissioni del governo perché mi sembrava logico. Ma oggi che siamo sotto pressione dimettersi significherebbe sottrarsi alle proprie responsabilità. È vergognoso fuggire davanti alle proprie responsabilità”, ha detto Fahmi all’emittente ‘Lbci’. Intanto la commissione d’inchiesta creata dopo l’esplosione avrebbe concluso il suo primo rapporto e lo avrebbe consegnato al governo libanese. Il giornale al-Joumhouria scrive della consegna del rapporto della commissione al segretario generale del consiglio dei ministri, mentre si attende la riunione del governo. Il documento, secondo il quotidiano, verrà esaminato durante una riunione al palazzo presidenziale. Due giorni dopo l’esplosione che ha spazzato via una parte di Beirut, ai microfoni di Europe 1 il neo ministro degli Esteri, Charbel Wehbé, confermava che alla commissione erano stati concessi “quattro giorni al massimo per consegnare un rapporto dettagliato sulle responsabilità”.
Redazione
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