mercoledì, Aprile 24, 2024

Pascuccci ‘mette il cappello’ sulla polemica del bonus

La proposta- “Tagliare le indennità parlamentari a favore degli amministratori locali”

Il primo cittadino etrusco, coordinatore nazionale di Italia in Comune interviene sulla polemica esplosa attorno ai 5 parlamentari sotto accusa

 

di Alberto Sava

 

L’Amministrazione Pascucci da un lato tira a campare sul governo di questo Comune, che gronda di problemi irrisolti e cittadini arrabbiati e dall’altro lato non perde occasione per ritagliarsi un ruolo politico personale, distante anni luca dalla realtà locale. Quindi non sorprende affatto la demagogia di Alessio Pascucci che “mette il cappello” sulla polemica nazionale dei Bonus da 600 euro Inps richiesti da parlamentari ed eletti locali, affermando che “Da un lato ci sono gli stipendi e le indennità dei parlamentari e dei consiglieri regionali, dall’altra parte ci sono gli stipendi degli amministratori locali, troppo bassi, tanto bassi al punto che spesso sono «costretti anche a mantenere il lavoro privato». E allora perché non tagliare le indennità dei parlamentari a favore degli amministratori locali? Invece di pensare al taglio dei parlamentari andrebbero tagliate le loro indennità insieme a quelle dei consiglieri regionali, per aumentare invece gli stipendi agli amministratori locali che, ricordiamolo, arrivano spesso a mille euro per un assessore o a 300 euro l’anno per un consigliere comunale». «Quanto ai parlamentari che si sono resi protagonisti di questa vicenda vergognosa – prosegue Pascucci – dovrebbero essere cacciati da Montecitorio senza ricevere le indennità maturate. Va ricordato che gli amministratori locali sono eletti dal popolo a differenza dei deputati che vengono scelti dalle segreterie di partito». E a intervenire sulla polemica scoppiata attorno ai cinque deputati che hanno chiesto e ottenuto dall’Inps il bonus di 600 euro riservato alle partite Iva, nonostante lo stipendio di oltre 12mila euro, è anche l’esponente del Movimento 5 Stelle, Marco Tellaroli. «Da quattro anni e mezzo che faccio politica locale – ha detto – ho restituito tutti i compensi in favore della comunità, non percepisco alcun compenso nemmeno dalla Città Metropolitana, ho un reddito basso, ma non ho approfittato di alcun ammortizzatore e/o bonus covid-19, neppure il bonus vacanze mi sono permesso di chiedere». Per quei cinque parlamentari che invece ne hanno approfittato, così come tutti quei politici e amministratori a vario titolo che hanno fatto richiesta ottenendola («non c’erano limiti di reddito o di fatturato»), ora Tellaroli chiede la pubblicazione dei nomi. «Io sono pronto a firmare una dichiarazione ad Inps sulla mia rinuncia alla privacy come spero faranno altri», ha detto Tellaroli che ricorda come chi «”della lista della vergogna” ha chiesto l’aiuto, sicuramente non ne aveva bisogno». «Basta guardare alle indennità dei sindaci e dei governatori di Regione. I secondi arrivano a guadagnare più di 13mila euro al mese. I primi vanno da 1600 per i Comuni più piccoli fino a un massimo di 7700 euro per chi guida città con più di mezzo milione di abitanti. Molto più del bonus che è stato accreditato sul conto». E a quanti ora puntano il dito contro il Governo che avrebbe dovuto vigilare, Tellaroli risponde: «Sono gli stessi che elogiavano altri Paesi in cui per avere il bonus si doveva solo fare click».

 

Candida Pittoritto:

“Bonus ai parlamentari,

una cosa scandalosa”

“Il bonus partite Iva richiesto da alcuni parlamentari è una cosa scandalosa, visto che percepiscono più di 15000euro al mese, si devono dimettere. Nessuno li ha votati sono stati scelti dai partiti, al contrario Sindaci e Consiglieri di piccole e medie città che percepiscono pochissimo e sono eletti dal popolo. Diamo una mano agli amministratori Locali”. Così in una nota Candida Pittoritto di Civiltà Italiana.

Redazione
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