venerdì, Aprile 19, 2024

Pillola abortiva Ru-486: cancellato l’obbligo di ricovero per l’utilizzo della pillola abortiva Ru486 e consentito l’uso fino alla 9 settimana

Pubblicate le nuove linee guida sull’aborto farmacologico, che introducono due importanti novità: cancellano l’obbligo di ricovero per l’utilizzo della pillola abortiva Ru486 e ne consentono l’uso fino alla 9 settimana. Il ministero della Salute ha aggiornato le indicazioni, inviate agli assessori alla Sanità delle Regioni e delle province autonome. L’aggiornamento delle ‘Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine’, che porta la data di ieri, recepisce le indicazioni del Consiglio superiore di sanità che il 4 agosto scorso ha espresso “parere favorevole al ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico fino a 63 giorni pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, e in strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, funzionalmente collegate all’ospedale ed autorizzate dalla Regione, nonché consultori, oppure day hospital”. Dopo il parere del Consiglio superiore di sanità, si legge nella circolare, “è stata emanata la determina n.865 del 12 agosto 2020 dell’Agenzia italiana del farmaco ‘Modifica delle modalità di impiego del medicinale Mifegyne* a base di mifepristone (Ru486)” che supera le indicazioni precedenti, risalenti al 2009. Si “raccomanda di effettuare il monitoraggio continuo e approfondito delle procedure di interruzione volontaria di gravidanza con l’utilizzo di farmaci, avendo riguardo, in particolare, agli effetti collaterali conseguenti all’estensione del periodo in cui è consentito il trattamento in questione”. Nel dettaglio, con la nuova determina Aifa, “risulta annullato il vincolo relativo all’utilizzo del farmaco Mifegyne in regime di ricovero dal momento dell’assunzione del farmaco fino alla conclusione del percorso assistenziale; esteso l’impiego del farmaco Mifegyne dal 49.esimo al 63.esimo giorno di amenorrea, pari a 9 settimane compiute di età gestazionale, in associazione sequenziale con un analogo delle prostaglandine, in linea con quanto contenuto nella scheda tecnica del mifepristone approvata in sede europea”.
Redazione
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