venerdì, Aprile 26, 2024

Calcio, Bayern Monaco in finale di Champions League

Al Bayern Monaco basta un tris firmato Gnabry (doppietta) e Lewandowski, per mettere entrambi i piedi nella finale della Champions League. Domenica la squadra allenata da Hans-Dieter Flick sfiderà il Paris Saint-Germain, che ieri sera ha liquidato il Lipsia. Sarà finale franco-tedesca, dunque, fra le squadre che, dopo il lungo stop a causa della pandemia, si sono presentate nelle migliori condizioni atletiche possibili. Il Bayern ha giocato (e vinto) la Bundesliga, ma anche la Coppa di Germania – il ‘triplete’, dunque, è alla sua portata – i parigini guidati dal tedesco Thomas Tuchel il campionato lo hanno invece intascato a tavolino e, anziché spremersi in un concentrato di partite senza soluzione di continuità, hanno tirato il fiato, riordinando muscoli e idee. Il PSG la finale l’aveva conquistata ieri sera, il Bayern al termine della sfida odierna contro quel Lione che ha eliminato negli ottavi la Juventus e nei quarti il Manchester City, una formazione che Rudi Garcia ha trasformato in ‘mina vagante’ del torneo e che finora ha dato più di quanto la cifra complessiva della rosa gli consentiva. Il Bayern, in poco più di mezz’ora, ha messo la finale in ghiaccio, andando a segno con Gnabry al 18′ e raddoppiando con lo stesso giocatore di origine ivoriana al 33′. E’ indicativo come la prima rete sia arrivata poco dopo il palo colpito da Ekambi, a Neuer battuto: probabilmente un segno del destino. Una vera e propria beffa. Gol fallito, gol subito sul capovolgimento di fronte, come si conviene. Il raddoppio è arrivato su una dormita difensiva del Lione che, nella ripresa, avrebbe potuto anche ottenere qualcosa di più, ma Neuer non si è fatto mai sorprendere. Nel finale il capocannoniere del torneo con 15 gol, Robert Lewandowski, ha calato il tris, suggellando un successo per certi versi già scritto. I tedeschi hanno così meritato la sfida con Mbappé, Neymar e compagni, ma soprattutto il diritto ad ambire concretamente al ‘triplete’, dopo quello conquistato nella stagione 2012/13, con Jupp Heynckes in panchina, Neuer, Alaba e Thomas Mueller allora come oggi in in campo.
Redazione
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