giovedì, Marzo 28, 2024

Scuola, i timori di Walter Ricciardi: “Dobbiamo riaprirle, ma sei i focolai di coronavirus da mille diventano 2 o tremila rischieremo di non controllare la pandemia”

“Dobbiamo riaprire le scuole perchè sono il motore del sistema democratico. Lo dobbiamo fare cercando di limitare la circolazione fuori dagli istituti e rispettando protocolli rigidi”. Lo ha detto il consulente del ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus Walter Ricciardi intervenendo al meeting di Rimini. Ricciadi ha poi affermato: “Le decisioni si basano sui dati, non sulle emozioni o sull’ideologia”. In Italia 1000 focolai sotto controllo L’aumento dei casi di positività al Covid 19 “naturalmente non significa che la situazione sia fuori controllo, siamo ancora in grado di controllarla perché più o meno i focolaio sono mille in Italia, ma se diventano 2mila o 3mila non riusciamo più a controllarla”. Lo ha detto, a margine di un incontro del Meeting di Rimini il consulente del ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus, Walter Ricciardi replicando a chi gli chiedeva se vi fosse un nesso tra aumento dei contagi da Covid e ‘movida’. Riferendosi a tale relazione, ha osservato, “guardate quello che sta succedendo nel Lazio. Ieri mi chiedevano come fa uno a mettere in correlazione la discoteca e la movida? Praticamente i casi del Lazio sono in gran parte dovuti a giovani tornati soprattutto dalla Sardegna dove hanno ballato ammassati”.  Penso si possa escludere nuovo lockdown duro  – “Io penso proprio di si. E’ una situazione completamente differente per molti motivi”. Così, a margine di un incontro del Meeting di Rimini, il consulente del ministero della Salute nella gestione dell’emergenza coronavirus, Walter Ricciardi, ha replicato a chi gli chiedeva se si potesse escludere il ritorno ad un lockdown duro come quello vissuto nei mesi scorsi in caso di aumento dei contagi da Covid-19 E questo, ha argomentato, “innanzi tutto perché i casi li intercettiamo molto prima nel senso che questo sistema di testing e di tracciamento porta a identificare soggetti nella stragrande maggioranza asintomatici. Quello che è successo a gennaio e febbraio – ha proseguito Ricciardi – è che questi casi non venivano identificati e quindi diventavano gravi, la sintomatologia diventava particolarmente grave e andavano in terapia intensiva”. Quindi, ha sottolineato ancora, “il primo motivo” per allontanare l’ipotesi di una nuova quarantena rigida, “è che abbiamo ampliato la capacità di testing e di tracciamento e quindi i casi li identifichiamo molto precocemente. La seconda cosa – ha aggiunto ancora Ricciardi – è che è stato rafforzato enormemente il servizio sanitario nazionale, sono stati dati fondi importanti che non erano stati dati negli ultimi cinque anni e questo ha consentito di assumere personale, di migliorare le condizioni di lavoro: ancora non è completato questo rafforzamento però per settembre-ottobre verrà completato”. Pertanto, ha concluso, “credo che non ci sarà quel tipo di immagini che noi abbiamo visto ma questo non significa che non dovremo stare attenti per evitarlo”.
Redazione
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