martedì, Aprile 23, 2024

Erosione costiera: tra 80 anni spariranno 5 località nel Lazio

Il cambiamento climatico e l’opera dell’uomo faranno

sparire 1.000 chilometri di costa in Italia entro il 2100

Tra soli ottant’anni le nostre coste potrebbero sparire: è questo il risultato di un recente studio sull’erosione delle coste. Un arco di tempo decisamente breve e i cui effetti, ovviamente saranno col tempo sempre più visibili man mano che la fatidica data si avvicinerà. Ovviamente a meno che non si faccia qualcosa per impedirlo o per rallentare il fenomeno. A descrivere questo scenario, un corposo report di 144 pagine pubblicato nei giorni scorsi al Joint Research Centre della Commissione europea e diffuso da Stopglobalwarming.eu. Tutta Italia perderebbe centinaia di metri di costa su una superfice lineare di ben 1000 metri di costa. A far impressione anche numeri vicini al nostro litorale: entro il 2.100 Ostia verrebbe arretrata di 125 metri dal mare. Addio lungomare, pista ciclabile e al recentemente inaugurato waterfront dell’archistar Fuksas. Il porto di Civitavecchia oggi: tra 80 anni potrebbe non esistere più. Perfino Civitavecchia perderebbe ben 133 metri di costa. Lo studio ha elaborato dati incrociati, considerando quali fattori dell’erosione, l’innalzamento del mare dovuto al cambiamento climatico, gli sbarramenti costruiti dall’uomo lungo le coste (strade, edifici, dighe) e i detriti portati dai fiumi lungo le coste, frutto di attività umana, ma anche di origine naturale. Secondo i ricercatori nel Lazio 5 località su 33 affacciate sul Tirreno saranno completamente perdute: il 15% del totale. Non consola certo dover immaginare che la vicina Sardegna vedrà sparirne 24 su 62 (19%). Che fare? Tramite Stopglobalwarming.eu si sta cercando di raccoglie firme per una petizione europea che dovrebbe costringere la Commissione a discutere ufficialmente la proposta di tassare l’emissione di anidride carbonica. Secondo Marco Cappato, nonostante gli appelli e i solenni impegni internazionali la politica europea latita nell’offrire risposte concrete in grado di contrastare l’emergenza. La Commissione europea ha espresso la volontà di agire, ma le resistenze degli Stati nazionali rischiano di vanificare ogni buona intenzione.

Redazione
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