venerdì, Marzo 29, 2024

Chiude il centro sportivo Nexus:“La pandemia ci ha travolto”

“Abbiamo cercato ogni possibile soluzione ma il risultato previsto è negativo e insostenibile”

La pandemia di coronavirus colpisce le persone, non solo con la malattia, ma anche con la crisi economica. Che il lockdown e le restrizioni estive avrebbero avuto un duro impatto sulle attività commerciali era un problema che in tanti aveva messo in conto, ma vederne i risultati fa comunque male. A farne le spese questa volta è il Centro Sportivo Nexus: nato diciotto anni fa come associazione senza scopo di lucro, ha dovuto fare i conti con l’impossibilità di una ripresa. In un post sulla pagina ufficiale Facebook, un lungo messaggio di saluto agli iscritti. Scrivono: “Abbiamo trascorso queste settimane di agosto nel tentare di capire se riuscivamo a trovare una via d’uscita e riprendere con la nostra esperienza e con coraggio le attività del Nexus”. I ragazzi di Nexus spiegano come “il lockdown e le conseguenti perdite; le norme di distanziamento particolarmente severe, che limitano l’accesso a un terzo della capienza (alle quali noi non vogliamo derogare), ancora in vigore per i prossimi mesi, non ci consentono di poter riprendere le attività nella sede di via Praga 1”. “Credeteci – proseguono: abbiamo cercato ogni possibile soluzione ma il risultato previsto è oltremisura negativo e quindi insostenibile essendo la nostra un’associazione no-profit”.

Una vita dedicata all’arte e alla città – Figure professionali preminenti con decenni d’esperienza, che già avevano avuto difficoltà con la crisi economica del 2008 e che ora devono tristemente affrontare questa situazione. Toccante il ricordo di una vita a Ladispoli: “Abbiamo visto crescere nella nostra scuola di danza bambine e bambini, ora donne e uomini, che hanno continuato a frequentare il nostro centro per altre attività; abbiamo costruito con voi eventi memorabili come, tra i recenti, quelli al Castellaccio dei Monteroni e alla Villa di Pompeo; abbiamo iniziato allo sport e all’arte generazioni di ragazzi e sono anche emerse eccellenze, di cui molti hanno parlato diffusamente”. Una presa di coscienza dura: “in assenza di sostegno economico dello Stato (non previsto per le associazioni culturali-sportive), le strada della chiusura è segnata”. Poi però una nota di speranza: “Non è escluso e auspichiamo che qualcosa altrove possa rinascere per poter farci incontrare di nuovo”.

Redazione
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