giovedì, Aprile 25, 2024

Vendemmia & Commercializzazione 2020

 

Nel nostro territorio e nel Paese si annuncia un raccolto eccellente per qualità e quantità

 

“L’ombra della pandemia incombe sui mercati nazionali, ma ne usciremo”: lo afferma il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella.

 

di Alberto Sava

 

Dal territorio iniziano ad arrivare i primi dati sulla vendemmia. I numeri si preannunciano positivi, perfettamente in linea per qualità e quantità con quanto è previsto nel resto della penisola. Le recenti piogge hanno contribuito, a macchia di leopardo, allo slancio finale per una raccolta eccellente. Entro pochi giorni, lungo via Fontana Morella e sull’Aurelia, vedremo il rituale rumoroso corteo di trattori che rimorchiano i carichi settembrini diretti al Cantinone sull’Aurelia per il conferimento del nuovo raccolto. Quindi i dati del 2020 anticipano una vendemmia diversa dal 2019, che ricordiamo nel territorio di Cerveteri entrò nel vivo con un po’ di ritardo. Meno quantità, ma più qualità. È stato il “leit motiv “della scorsa stagione. I fatti poi confermarono le previsioni: buon vino e buon andamento delle vendite.  Rispetto alle buone aspettative dello scorso anno, per la vendemmia in corso ci sono eccellenti attese per una produzione di eccellenza per la città etrusca.

Vendemmia & Commercializzazione 2020

 

Per il presidente di Assoenologi “restano problemi legati ai mercati e alle giacenze” “Sarà una buona vendemmia, con punte di eccellenza sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo. Restano i problemi legati ai mercati nazionali e internazionali dovuti alla pandemia, ma ne usciremo, sono sicuro”: è quanto ha detto all’Ansa il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella. “Fare previsioni generiche sull’andamento della vendemmia è sempre più difficile – ha aggiunto – per via dei cambiamenti climatici che, nell’arco di pochi chilometri, generano delle diversità imprevedibili. Da questo momento in poi – ha sottolineato Cotarella – il fattore clima sarà cruciale per determinare la qualità dell’annata, anche se poi una componente importante è affidata all’enologo che, attraverso accorgimenti scientifici e professionali, può mitigare quelle che sono gli estremi climatici. Sul fronte dei mercati – ha proseguito il presidente – è inutile nascondersi, le difficoltà ci sono state, ci sono e ci saranno. Però siamo fiduciosi, perché il piccolo ritorno alla normalità e alla vita è coinciso a un aumento del consumo di vino, al punto che nei mesi di giugno e luglio molte cantine hanno fatto registrare vendite superiori a quelle dello stesso periodo di un anno fa. Non è la prima volta che ci troviamo a vivere situazioni difficili, penso ad esempio al dopo guerra e allo scandalo del metanolo, ma ogni volta il vino è riuscito a risalire la china e lo farà anche questa volta”. Cotarella invece avrebbe “gradito” qualche aiuto in più “da parte del governo per quanto riguarda la distillazione delle giacenze“. “Ma comprendo – ha spiegato – che occorre occuparsi di tutti i settori del Paese e gestirli tutti non è semplice”. Infine, da parte del presidente di Assoenologi la speranza che “si punti sempre più su turismo, agroalimentare e quindi vino”. “La nostra terra con i suoi frutti e le nostre bellezze paesaggistiche e artistiche sono fermamente convinto che possano essere il principale traino dell’economia italiana”, ha concluso Cotarella.

Redazione
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