venerdì, Aprile 19, 2024

“Estate Carite 2020? Ottimo lavoro… nonostante vi siate colpevolmente dimenticati di Cerenova”

Un cittadino della frazione marina dal 1977 si rivolge direttamente all’assessore Battafarano

“Estate Carite 2020? Ottimo lavoro… nonostante

vi siate colpevolmente dimenticati di Cerenova”

 

Riceviamo e pubblichiamo – Gentilissima Assessore Battafarano, durante la coda, un pò triste, di questo finale di stagione estiva Le scrivo nel tentativo di tracciare un bilancio della ormai famosa “Estate Cerite” concentrata per lo più all’ombra nel fronzuto e glorioso Parco della Legnara oppure in altre amene località cittadin-centrali. Qui potrei porre la prima delle domande che intendo rivolgerLe ma non cerco polemiche sterili; vorrei ricordarLe soltanto che dal lontano 1977 io abito a Cerenova e con me circa diecimila anime che nei mesi di luglio ed agosto raddoppiano per follie vacanziere. (Si fa per dire…) Certo, non ci siamo fatti mancare il Karaoke e la pizza bianca così come non abbiamo rinunziato ad un giro sul caro, vecchio “calcio in culo” ne abbiamo evitato un passaggio sul “silenzioso” Takadà mentre un loquace imbonitore, microfono-munito, aizzava le folle con orari dettati, non da qualche puntuale ordinanza del Sindaco ma solo e soltanto, dalla presenza di clienti ansiosi di tirare tardi per spendere al meglio quei quattro soldi di tempo libero che le legittime ferie elargiscono. Certo noi residenti e vacanzieri di Cerenova non eravamo all’altezza di ascoltare la tromba di Fabio Bosso ne il talento del famoso “drummer” Brasiliano Reinaldo Santiago; l’arte e la sottile ironia di Ascanio Celestini era troppo per noi confinati al di qua dell’Aurelia così come il Teatro di Giorgio Tirabassi poteva contare su di un  colto e raffinatissimo auditorio solo nelle caldi ed accoglienti mura della Civitas Vecchia; perchè in quella nuova per dirla franca, ai voglia “ad aspettar Guitti”… non si è presentato nessuno: ne attori, ne cantanti, ne musicisti affermati ne tantomeno giovani promesse in cerca di gloria. E pensare che il Maestro Travagliati è un Cerveterano Doc ahimè… Che ci voleva a farlo suonare con la sua gloriosa Band per una sera, mettiamo, a piazza Morbidelli. Così per dire… Mi sono illuso fino agli ultimi giorni di Agosto che forse Lei ci riservasse una sorpresa (in assenza della festa dell’Uva) laggiù, in riva al mare, laddove si esibì il grande Jovanotti. Ma non è successo niente: quel grande prato, sul quale è già spuntata una tenera erbetta, è desolatamente vuoto e povero d’avvenire… A meno che in un futuro prossimo non sia previsto altro cemento….  Speriamo proprio di no. Ecco Assessore, più o meno questo volevo dirle; soprattutto che avete fatto un ottimo lavoro nonostante vi siate colpevolmente dimenticati di Cerenova. E mentre La saluto, il fragore metallico del “Brucomela” che si arrampica, fa da prologo alle urla istituzionali dei bambini non appena il bolide imbocca la discesa, mi permetta di dedicarLe l’ultimo urlo, amplificato dal microfono, di chi conduce il Takadà, e che a pochi minuti dalla mezzanotte ancora grida: “Andiamo ragazzi, andiamo”…

Alfonso Capone

Redazione
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