sabato, Aprile 20, 2024

Il Sindaco Pascucci scrive al dirigente scolastico Colucci

 

Ma il sindaco proprio non ci sta e sempre affidandosi al suo profilo facebook spiega il botta e risposta che ha avuto con il dirigente scolastico della Giovanni Cena prof. Vincenzo Colucci: “In questi ultimi giorni sono circolate moltissime voci in merito all’Istituto comprensivo Giovanni Cena relative alle modalità di riapertura e alle tensostrutture, richieste dalla scuola stessa, messe a disposizione dal Comune di Cerveteri. Qui la mia ultima comunicazione col Dirigente Scolastico dell’Istituto Vincenzo Colucci e il parere tecnico sulla natura tipologica delle “tende a struttura pneumatica” da parte del responsabile di servizio.

“Gentile Dirigente, non posso nasconderle che sono rimasto particolarmente sorpreso delle sue comunicazioni delle ultime ore. Mi riferisco alla e-mail inviatami venerdì 11 settembre alle ore 20.40 e alla pec di ieri (sabato 12 settembre, ndr), delle ore 16.52, che intendo riscontrare con questa mia. Rimango sorpreso perché, dopo tanto silenzio, e pochissimi contatti avuti con lei nelle scorse settimane, proprio nella giornata di venerdì 11 settembre ci siamo sentiti al telefono nel corso della mattinata e poi incontrati di persona nel pomeriggio alla presenza della vicesindaca e assessora alle Po9litiche Scolastiche Francesca Cennerilli e delle sue due collaboratrici Maria Carmela Termini  ed Emilia Mameli. Proprio nel corso della riunione, dopo aver ripercorso le vicende delle ultime settimane, vi abbiamo proposto di nuovo la soluzione del plesso del Quartaccio. L’Amministrazione, come invero aveva già fatto in altre occasioni a voce, vi ha confermato la disponibilità a istituire una nuova linea scuolabus in grado di servire anche il suddetto plesso, nell’eventualità della scelta (che, ricordo, spetta esclusivamente a voi). Alla fine dell’incontro si è condivisa una linea che poi, come altre volte è accaduto nei rapporti con l’istituto comprensivo da lei diretto, è stata disattesa. Ho dovuto scoprire in seguito dalla stampa, dai genitori e dalla sua pec, il vostro ennesimo cambio di programma (senza nessun altro contatto telefonico da parte vostra). Ma cercherò di procedere con ordine. Nella mail di venerdì e nella pec di ieri (sabato, ndr), lei sostiene di aver scoperto, soltanto dopo aver letto la comunicazione pervenutale dal Comune di Cerveteri a firma del nostro funzionario avv. Fabio Cerqua, che le strutture montate all’interno del “Giovanni Cena” sono “tende a struttura pneumatica” e che per questa motivazione non possono essere utilizzate; contestualmente chiede all’Amministrazione “4/5 aule dotate di servizi igienici”. Devo presumere che fra lei e i suoi collaboratori non circolino le informazioni. In primo luogo perché da settimane (molto prima della comunicazione scritta del 20 agosto) l’Amministrazione vi ha proposto la soluzione del plesso del Quartaccio; opzione che avete sempre scartato. Il Quartaccio nasce come scuola e ha funzionato perfettamente fino a pochissimi anni fa, essendo stata utilizzata anche come struttura d’appoggio nel 2018 proprio dall’Istituto “Giovanni Cena”. E’ vero, come ho avuto modo di ribadire anche venerdì nel corso della riunione, che a luglio (ovvero due mesi fa) avevamo affermato di non sapere se il servizio Scuolabus in Italia sarebbe stato attivato (visto che qualcuno di voi ha provato a sostenere che questo fosse il motivo della scelta); ma questo problema è stato superato evidentemente pochissimi giorni dopo, tanto che da sabato 1 agosto presso i nostri uffici sono aperte le iscrizioni per il servizio (notizia nota anche alla sua struttura). Va poi aggiunto, come è testimoniato dalle riunioni fatte in quelle settimane via Zoom (tutte videoregistrate, come immagino sappia), che il vostro Istituto ha sempre preferito la soluzione interna (ovvero con strutture temporanee) soprattutto per motivi legati alle insegnanti e al personale. Ci avete infatti spiegato che avreste utilizzato quello spazio non per ospitare aule fisse, ma per raccogliere alunni provenienti da diverse sezioni e che quindi sarebbe stato estremamente complesso spostare bambini e docenti in un’altra sede. Oggi, per la prima volta, scopro che invece volete degli spazi dove mettere delle classi (un’altra novità). Un’ultima considerazione devo però farla in merito alla tipologia di struttura messavi a disposizione. Si tratta delle tende di tensostrutture  e in particolare delle tende pneumatiche della Protezione Civile, come avete sempre saputo. Ne abbiamo infatti parlato esplicitamente con le sue collaboratrici in più di una occasione; ma, se non bastasse, esse sono state montate il giorno 02/09/2020 (ovvero dieci giorni fa) e subito dopo, sempre alla presenza del suo personale, sono stati effettuati diversi sopralluoghi. In nessuna di queste occasioni, MAI, sono state sollevate perplessità o dubbi. Ma, per eccessiva premura, quando ieri ho ricevuto la sua comunicazione, l’ho girata agli uffici tecnici competenti; mi permetti di allegarle alla presente la risposta che, come potrà notare, dimostra che quanto vi è stato messo a disposizione coincide esattamente con quanto concordato: tensostrutture. Mi preme in ultima istanza ricordare che nel corso delle settimane precedenti, tra le diverse soluzioni prospettate, la nostra Vicesindaca aveva proposto di utilizzare per le attività collettive lo spazio  prefabbricato complementare al refettorio, magari implementando il “lunch box” per alcune classi, come peraltro già facciamo in altri istituti. Altra soluzione da voi scartata in favore delle tende della Protezione Civile (si, proprio quelle che oggi dite di non volere). Nella parte finale della sua lettera mi scrive “a parere dello scrivente, al fine di evitare malcontenti, si ritiene opportuno, in via preventiva, informare l’utenza riguardo la soluzione individuata”; una formula strana per una lettera tra Istituzioni, considerato peraltro che proprio qualche settimana fa, nel corso di una diretta con i cittadini (registrata e disponibile tuttora online), avevo spiegato quanto stavamo attuando nei diversi istituti e avevo addirittura mostrato le foto delle tensostrutture già allestite. Leggendo le sue parole però mi sorge il sospetto che, a seguito delle proteste e delle preoccupazioni di alcuni genitori (peraltro a mio avviso condivisibili, soprattutto considerando il momento che stiamo vivendo), abbiate deciso di rivedere la vostra decisione (che, ricordo, essere stata soltanto vostra). Assolutamente legittimo: ma va fatto con serietà e non cercando cavilli. Ora a scanso di equivoci, temendo che quanto ci siamo detti in diverse occasioni non risulti chiaro, o che qualcuno in seguito possa raccontare le cose in modo diverso da come sono andate, le riassumo le soluzioni applicabili per l’istituto da lei diretto e anche i tempi necessari per attuarle: 1. Può utilizzare da lunedì 14 mattina le tensostrutture che sono già montate, condizionate e sanificate (la lettera del nostro tecnico, che le allego, risolve i dubbi contenuti nelle sue ultime comunicazioni) – per inciso: per mettere in campo questa soluzione, come da voi richiesto, abbiamo dovuto affrontare dei costi; 2. Può utilizzare la struttura prefabbricata che è già presente all’interno dell’Istituto e prevedere per alcune sezioni il “lunch box”. Questa soluzione richiede un minimo di 7 giorni per essere implementata e il coinvolgimento della ditta che si occupa della refezione scolastica; 3. Possiamo montare delle tensostrutture alternative. A mio avviso, ci tengo a specificarlo, meno funzionali di quelle della Protezione Civile e meno adatte agli alunni, per evidenti motivi; ma se ritiene di preferirle, procederemo. Questa soluzione ha un costo addizionale di circa 3.000 euro + Iva al mese (costo che sarà ovviamente a carico del Comune di Cerveteri) e richiede almeno 72 ore per essere implementata (infatti, non appena ho ricevuto la sua comunicazione, ieri stesso ho dato mandato ai nostri uffici di individuare una alternativa valida e siamo già nelle condizioni di procedere); 4. Se vi convincete, come noi suggeriamo da settimane, a usare una struttura esterna alla scuola, è a vostra disposizione il plesso del Quartaccio. Ribadisco che siamo in grado di organizzare una linea di scuolabus addizionale per quella struttura. È evidente, come vi abbiamo detto venerdì nel corso della riunione, che se aveste scelto questa opzione a tempo debito, saremmo stato pronti per il 14 settembre. Oggi per rendere lo spazio fruibile, dal momento della vostra decisione, saranno necessari almeno 30 gg. Durante l’estate, infatti avevamo degli appalti aperti con le ditte che stavano facendo i lavori nelle altre scuole (il comune di Cerveteri ha 18 plessi di cui 16 in uso); oggi saremo costretti a definire una nuova gara e questo richiederà del tempo. Come ripetuto in più occasioni, ci tengo a ricordare che abbiamo avviato mesi fa un progetto con la Regione Lazio per trasformare quello spazio in una struttura diversa e offrire nuovi servizi ai cittadini. Quando abbiamo capito che ci sarebbero potuto essere problemi di aule, abbiamo immediatamente contattato la Regione Lazio per sospendere il progetto. Credo che questo la dica lunga sul nostro modo di lavorare e sulle nostre priorità.

Come ho avuto modo di dirle al telefono venerdì mattina, a fronte di 4 istituti Comprensivo, soltanto il vostro continua a non arrivare a una conclusione definitiva. E questo crea immancabilmente disagi alle famiglie, agli uffici comunali e produce costi addizionali. Chiaramente i primi a subire questi inaccettabili ritardi sono i bambini e le bambine della nostra città. Da quando sono Sindaco non è mai accaduto che il primo giorno di scuola non fosse tutto pronto per accogliere gli studenti nel migliore dei modi. Consapevoli della straordinarietà di questo anno scolastico, abbiamo lavorato ancora più duramente per limitare al minimo i disagi. Sarebbe pertanto auspicabile, per il bene di tutti, chiarezza nelle vostre decisioni e coerenza nei rapporti con lo scrivente. Resto a sua disposizione”

Redazione
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