giovedì, Marzo 28, 2024

Cardiopatico da anni in attesa di una casa popolare

E’ ‘costretto’ a vivere con la figlia al terzo piano senza ascensore. L’assessore Cordeschi: “Non si è liberata nessuna casa”

 

E’ cardiopatico, con il cuore al 10% e da anni attende l’assegnazione di un alloggio popolare. Protagonista di questa storia è Bruno Pispico, 77 anni. L’uomo nel 2003 ha subito un intervento al cuore dove gli sono state innestate due valvole e quattro bypass. Nel 2013 i medici lo hanno operato nuovamente per innestare anche un pacemaker. Non ha una casa e così è “costretto” a vivere insieme alla figlia e alla sua famiglia. In un appartamento di 55 metri quadri da dividere in sei. Ma ancor peggio, al terzo piano senza ascensore. E così, a causa del suo cuore debole da anni ormai è “segregato” dentro casa senza la possibilità di fare nemmeno una passeggiata. Il suo cuore, come raccontato dal figlio, è troppo debole anche solo per scendere e risalire le scale del palazzo in cui vive. Già ai tempi dell’amministrazione Paliotta, Pispico era in lista per un alloggio popolare. Ma ad oggi ancora niente. “Quando ci fu l’assegnazione dei 14 alloggi popolari a via Sorrento – racconta il figlio – papà nella prima graduatoria era il quarto in lista. Nella seconda graduatoria, al momento dell’assegnazione è scivolato al 30esimo posto”. Ma per il figlio qualcosa non quadra perché “cardiopatico con il cuore al 10% e non può nemmeno uscire”. “Avrebbe bisogno – ha proseguito ancora il figlio – di una casa al piano terra”. E la famiglia del signor Pispico si appella all’assessorato dei servizi sociali per risolvere la situazione. Per far sì che il padre possa finalmente avere la sua casa popolare. Ma da questo versante, purtroppo, almeno per il momento, a quanto pare, non ci sarebbero buone notizie. “Non si è liberata nessuna casa”, ha spiegato l’assessore Lucia Cordeschi. “Non posso scavalcare le liste d’attesa”. Nella nuova graduatoria il signor Pispico sarebbe al 32esimo posto. “Sono sempre stata disposta a ricevere il signore in ufficio – ha proseguito Cordeschi – ma non è mai venuto”. Della situazione, come spiegato dall’Assessore, sarebbe al corrente anche la figlia con cui l’uomo divide l’appartamento di 55 metri quadri. “Non ho 32 case libere per poterne assegnare una anche al padre”. L’assessore ha anche affermato di conoscere la situazione dell’uomo da circa 3 anni. Tre anni in cui “ha ricevuto l’aiuto economico e i ticket sanitari”. Ma al momento di più, come evidenziato proprio dalla Cordeschi, non si può fare.

Redazione
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