giovedì, Marzo 28, 2024

Pascucci affonda la Variante al PRG

 

Dallo scorso maggio decadute le norme di salvaguardia

Pascucci affonda la Variante al PRG

Mancato rispetto della legislazione. Tutta la politica dov’è?

 

Di Alberto Sava

 

Dallo scorso maggio la Variante al Prg è definitivamente decaduta, unitamente alle collegate norme di salvaguardia. La variante decaduta a maggio non può più essere recuperata dal Consiglio Comunale: le norme nazionali sono chiare, tutti i termini sono decaduti e i fatti risalgono allo scorso maggio. Una diffusa incompetenza e sciatteria politica ed amministrativa sembrano le premesse alla decadenza della Variante, delicato strumento urbanistico strategico per la crescita di Cerveteri. Di seguito i fatti elaborati dalla associazione Caisra: “Idee in Movimento per Caisra, gruppo spontaneo di cittadini interessati al futuro di un territorio e di una comunità preziosissimi, dopo aver contestato la “Variante Generale al PRG” adottata dall’amministrazione comunale sin dalla sua prima formulazione,  sia nel merito che per l’iter procedurale  seguito,  informa la cittadinanza che la variante generale al PRG del comune di Cerveteri adottata dal consiglio comunale con deliberazione n. 18 del 2 maggio 2017, poi pubblicata sul BUR del 22.6.2017 02/05/2017,  è decaduta già dal mese di maggio 2020 come conseguenza del decadimento delle misure di salvaguardia collegate,  per il mancato rispetto delle norme urbanistiche vigenti in materia. Ricordiamo infatti che dalla data di adozione della Variante al PRG sono scattate le cosiddette “Misure di Salvaguardia”, prescritte dalla legge n. 1902 del 3.11.1952 (in base alla quale non possono essere protratte oltre 3 anni dalla data di deliberazione di adozione del piano) e ribadite dal 3° comma dell’art. 12 del D.P.R. n. 380 del 6.6.2001 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”): sono una sorta di limbo urbanistico in cui le vecchie norme del P.R.G. non valgono più e le nuove della “Variante Generale” non sono operative, se non per quanto riguarda la rimodulazione della tassazione IMU per i terreni la cui destinazione urbanistica da agricola che era è stata fatta diventare edificabile . Tale informazione si è resa  necessaria considerato che passato il lockdown e il tempo necessario per riorganizzarsi, nessuna comunicazione ufficiale è stata divulgata dall’amministrazione comunale né dalle forze politiche di opposizione, sulla decadenza di un atto così importante che coinvolge l’intero territorio. Nello specifico e per informare correttamente tutti i cittadini si sottolinea che i termini della decadenza delle “Misure di salvaguardia” sono prescritti dal 3° comma dell’art. 1 della legge n. 1902 del 3.11.1952 (in base al quale non possono essere protratte oltre 3 anni dalla data di deliberazione di adozione del piano) e sono stati poi ribaditi dal 3° comma dell’art. 12 del D.P.R. n. 380 del 6.6.2001 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”). Ne consegue  che la “Variante Generale” al P.R.G. del Comune di Cerveteri adottata nel maggio del 2017  deve essere ancora trasmessa alla Regione Lazio per la definitiva approvazione, per cui anche le misure di salvaguardia della medesima “Variante Generale” hanno avuto una durata triennale e sono quindi scadute da maggio  2020. Riguardo a questa inerzia dimostrata dall’Amministrazione Comunale è estremamente significativo il giudizio in tal senso contenuto nella sentenza n. 2/2008 del Consiglio di Stato, secondo cui “l’art. 12 del d.p.r. n. 380 del 2001, in consonanza con l’art. 117 Cost., è venuto, in effetti, a dettare una norma di principio volta a porre una necessaria differenziazione tra i comportamenti virtuosi tenuti dalle amministrazioni più solerti e diligenti e quelli tenuti, invece, da amministrazioni meno sollecite verso l’interesse pubblico”. La conseguenza sul piano pratico di questa “minore sollecitudine” verso l’interesse pubblico dimostrata dall’amministrazione comunale è che la decadenza delle misure di salvaguardia di uno strumento urbanistico come una “Variante Generale”  fa decadere automaticamente tutte le destinazioni “variate” dal piano urbanistico e quindi la vigenza stessa dell’intero piano. Ne deriva per conseguenza che sul piano giuridico non possono essere considerati più validi nemmeno gli elaborati grafici integrativi della Variante Generale del P.R.G., che sono stati adottati con deliberazione del Consiglio Comunale. Questo è accaduto perche l’amministrazione comunale non ha ottemperato all’invio della  richiesta di approvazione della variante alla Regione Lazio e non poteva farlo  non avendo   seguito il corretto e obbligatorio Iter urbanistico ,  nonostante già dal 2017, data di adozione della delibera, abbia  ricevuto ripetute  sollecitazioni da gruppi locali e nazionali e indicazioni dalla stessa regione per la messa in essere del corretto iter amministrativo e anche lo stesso presidente della Regione Lazio abbia ricevuto interrogazione  riguardante  appunto le irregolarità procedurali della variante del Comune di Cerveteri fondamentali per lo svolgimento dell’iter legislativo. L’amministrazione comunale ha invece deciso di seguire una procedura  contra legem, esponendo il comune a maggiori spese, allungamento delle tempistiche e conseguenze   per cittadini e operatori del settore con complicazioni urbanistiche facilmente immaginabili e da ultimo con la decadenza della variante stessa… Il dpr 380/2001  è  legge nazionale conosciuta e  obbligatoriamente applicata  da tutti i tecnici del settore pubblici e privati, quindi impossibile che i tecnici comunali, l’assessore all’urbanistica ( che  è il sindaco stesso )  gli assessori della giunta comunale e i consiglieri  di maggioranza e opposizione non  sapessero … che  la mancanza  di rispetto della  legge provocasse decadenza… e a pagare sono sempre i  cittadini … altro che dittatura … molto  di più.. Di fatto l’attuale amministrazione comunale ha adottato un essenziale strumento per lo sviluppo urbanistico e per il futuro del nostro territorio senza nemmeno rispettare le previsioni dei piani regionali e provinciali, né le indicazioni del Piano di Gestione Unesco e soprattutto senza seguire l’iter previsto dalla legge urbanistica vigente. Solo per una precisazione di carattere etico, è quanto meno incoerente che una variante presentata a parole dall’amministrazione comunale come fortemente ambientalista, in modo quanto meno scandaloso non abbia mai seguito la procedura più importante e comunque ineludibile per l’approvazione definitiva dell’atto volta alla tutela dell’ambiente del territorio e dei diritti dei cittadini, quale è la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). Si vocifera che l’amministrazione voglia riadottare la “Variante” tale e quale…, convinta  che tanto sia facile ripetere la “manovra” senza alcun rispetto per il territorio ed i cittadini: sarebbe una operazione assurda e censurabile, dal momento che l’amministrazione ha adottato e poi fatto decadere dopo tre anni di assoluta inerzia uno strumento urbanistico che riguarda il nostro futuro sul quale non abbiamo mai avuto la possibilità prevista dalla legislazione vigente come cittadini di esprimerci compiutamente e dopo la decadenza ritorna sulla stessa strada. Tutti i conseguenti ulteriori costi aggiuntivi di questa eventuale operazione andrebbero denunciati alla Corte dei Conti e gli atti verrebbero sicuramente impugnati al TAR utilizzando i soli strumenti a disposizione per difendere la nostra terra e i nostri diritti… Ricordiamo a titolo di esempio per un caso analogo, al Comune di Laigueglia è stato annullato sia dal TAR che dal Consiglio di Stato il Piano Urbanistico Comunale (PUC) proprio perché adottato senza avere prima espletato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica; Alla luce di quanto accaduto e essendo ormai evidente che è necessario e obbligatorio seguire le procedure indicate dalla legislazione vigente, si chiede all’amministrazione comunale e all’opposizione consiliare di seguire, eventualmente si intendesse riproporre l’atto, le procedure corrette, che non sono semplici trasmissioni burocratiche tra uffici ma che prevedono il coinvolgimento dell’intera cittadinanza … in particolare l’iter relativo alla VAS che prevede che già in fase di “proposta”  del Piano e quindi ancor prima della sua adozione definitiva i cittadini possano presentare le proprie osservazioni. Questo è quanto prevede la corretta procedura di legge, anche nel rispetto dei principi  di economicità e semplificazione, come da sempre abbiamo sostenuto è una questione di legalità, rispetto delle norme, difesa del territorio, dell’ambiente e dei diritti della popolazione, chiediamo alle istituzioni pubbliche che dovrebbero rappresentare e difendere i cittadini di adeguarsi, noi in collaborazione con le associazioni nazionali con le quali abbiamo finora collaborato vigileremo ancora affinché ciò avvenga”. Questo il pesantissimo – politicamente parlando – intervento di Rita Lucarini e Luca Bonfili per il Gruppo Idee in Movimento per Caisra.

Redazione
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