giovedì, Aprile 25, 2024

L’ultimo “graffio” del premier Conte: eliminati i decreti sicurezza di Matteo Salvini

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto su sicurezza e immigrazione che riscrive i decreti Salvini. Lo si apprende mentre è in corso la riunione del Cdm. All’ordine del giorno anche la nota di aggiornamento al Def. Il CdM ha confermato l’impianto della bozza di decreto in materia di “immigrazione, protezione internazionale e complementare”, che modifica e supera i decreti sicurezza di Salvini. Lo confermano diverse fonti di governo, mentre il Cdm è ancora in corso. Nel corso della discussione tra i ministri di M5s, Pd, Iv e Leu non si sarebbero registrate criticità particolari: passano così, come da accordo di maggioranza raggiunto a luglio, le norme che superano le multe milionarie alle ong e riformano il sistema dell’accoglienza introducendo tra l’altro il regime di protezione speciale. Il dl è stato approvato dopo neanche un’ora dall’inizio del Consiglio. Nel dl sicurezza approvato in Cdm su proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede viene introdotto il reato per chi introduce in carcere un cellulare a un detenuto: la pena va da 1 a 4 anni sia per chi lo introduce sia per chi lor riceve. Nel regime precedente al decreto sicurezza il reato si configurava come illecito disciplinare sanzionato all’interno del carcere.
Per chi agevola il detenuto al 41bis nelle comunicazioni con l’esterno (anche di tipo diverso da quelle con cellulare) la pena è alzata da 1 a 4 anni a 2 a 6 anni. E’ quanto prevede il testo del dl sicurezza approvato in Cdm. Nei casi di ipotesi aggravata (ovvero se il reato è commesso da pubblico ufficiale, da incaricato di pubblico servizio o da chi esercita la professione forense) il reato passa 2 a 6 anni a 3-7 anni. “Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto immigrazione. Finalmente si superano i decreti Salvini e si lavora per una sana integrazione, nel rispetto dei diritti umani. Sicurezza e accoglienza non sono incompatibili ma sono due valori fondamentali da difendere”. Lo scrive su Twitter il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

“Approvato ora in Consiglio dei ministri il decreto immigrazione. I decreti propaganda/Salvini non ci sono più. Vogliamo un’Italia più umana e sicura. Un’Europa più protagonista”. Lo scrive su Twitter il segretario Pd Nicola Zingaretti. La manovra per il 2021 sarà finanziata anche “dall’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal pacchetto NGEU, tra cui quelle dei fondi React-EU, Sviluppo Rurale e RRF. Per quest’ultimo si prevede l’utilizzo pieno delle sovvenzioni (grants) messe a disposizione del nostro Paese, e un utilizzo dei prestiti compatibile con il raggiungimento degli obiettivi di bilancio”. E’ quanto si legge nella bozza della nota di aggiornamento al Def (Nadef). “Si sottolinea – si legge ancora – che le sovvenzioni forniscono uno stimolo fiscale ma sono al contempo neutrali dal punto di vista dei saldi di bilancio”.  Nello scenario avverso di un riacutizzarsi del Covid, il Pil 2020 diminuirebbe del 10,5% anziché il -9% stimato. Nel 2021 la crescita si fermerebbe invece a +1,8% contro il +6% dello scenario programmatico. È quanto si legge nella bozza della Nota di aggiornamento al Def. In caso di un pericoloso aggravamento dei contagi da Covid 19 il Governo potrebbe optare per delle “chiusure selettive”. E’ quanto si legge nella bozza della NaDef che approda in cdm. “Nello scenario di rischio, a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò – si legge nel paragrafo dedicato al cosiddetto ‘scenario avverso’ – indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale”. “Le risorse per il finanziamento degli interventi previsti dalla manovra di bilancio per il 2021 saranno assicurate” da “rimodulazione di alcuni fondi di investimento e l’avvio di un programma di revisione e riqualificazione della spesa della PA; la revisione di alcuni sussidi dannosi dal punto di vista ambientale; incrementi di gettito derivanti dal miglioramento della compliance, correlati anche all’incentivazione all’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento”. “I fondi del NGEU consentiranno spazi fiscali per far entrare a regime la riforma fiscale con la quale il Governo si è impegnato a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, soprattutto per i redditi medi e medio-bassi. La riforma fiscale si finanzierà strutturalmente con il contrasto all’evasione fiscale e con una riforma del sistema delle detrazioni e dalla tassazione ambientale”. “La manovra di finanza pubblica per il 2021 prevede, inoltre, il finanziamento delle politiche invariate non coperte dalla legislazione vigente per circa due decimi di punto di PIL, tra cui missioni di pace, rifinanziamento di taluni fondi di investimento, fondo crisi di impresa, ecc., e il rinnovo di alcune politiche in scadenza”. Il governo, si legge nella Nadef, “intende adottare nuove politiche di sostegno agli investimenti pubblici e di incentivo all’occupazione, nonché un piano di riforme strutturali che costituiscono parte integrante del Recovery e Resilience Plan (RRP) – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in italiano – che sarà sottoposto al vaglio del Parlamento italiano e delle istituzioni europee”.
Tra i capitoli “principali” della manovra ci saranno “significative risorse per il sostegno all’occupazione e ai redditi dei lavoratori, segnatamente nei settori più impattati dall’emergenza Covid-19 e con particolare riferimento al primo anno di programmazione, il 2021”. E’ quanto si legge nella bozza della Nota di aggiornamento al Def (Nadef), in cui si conferma che sarà completato “il finanziamento del taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente (i c.d. 100 euro) e si finanzia il taglio contributivo al Sud già introdotto dal decreto-legge di agosto limitatamente alla seconda metà del 2020”.
“Attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l”equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli”. E’ uno dei principali obiettivi della politica di bilancio per il prossimo triennio indicata nella bozza della Nota di aggiornamento al Def. Si ribadisce che “il Governo intende attuare” la riforma fiscale complessiva “sulla base di una Legge delega che sarà parte integrante del PNRR e dei relativi obiettivi intermedi”.

Redazione
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