giovedì, Aprile 25, 2024

Vicenda di Piero Marrazzo, ridotte in appello le condanne per tre carabinieri infedeli accusati di avere ricattato, nel 2009, l’allora presidente della Regione Lazio

Ridotte in appello le condanne per tre carabinieri infedeli accusati di avere ordito un ricatto, nel 2009, all’allora presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. I giudici della prima sezione della Corte d’Appello di Roma, accogliendo una richiesta di concordato, hanno stabilito una pena a 6 anni e 9 mesi per Nicola Testini e Carlo Tagliente che in primo grado erano stati condannati a 10 anni. Per Luciano Simone la condanna in secondo grado è di 3 anni e 10 mesi mentre in primo grado gli erano stati inflitti a 6 anni e mezzo. Per il quarto imputato, il carabiniere Antonio Tamburrino, è stata dichiarata l’intervenuta prescrizione. Le accuse erano, a vario titolo, quelle di concussione, rapina, violazione della legge sugli stupefacenti e ricettazione. La vicenda risale al 3 luglio del 2009 quando i carabinieri fecero un blitz, nell’ambito di una operazione antidroga, nell’abitazione della trans Natali in via Gradoli. I militari con un telefono cellulare effettuarono un video in cui erano visibili sia Marrazzo che Natali che successivamente fu utilizzato come strumento di ricatto.
Redazione
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