I commercianti di Cerveteri e Ladispoli in piazza contro le restrizioni imposte dall’ultimo dpcm
Sembra strano parlare di libertà, eppure è questa la parola protagonista della manifestazione di sabato sera, i lavoratori chiedono all’unisono di essere liberi di esercitare un proprio diritto: il Lavoro. La protesta, tenutasi nella piazza principale di Ladispoli, ha suscitato nei giorni scorsi non poche polemiche, associazioni di commercianti che si sono dissociate e continui attacchi politici rivolti soprattutto al sindaco Grando. I grandi protagonisti della serata sono stati scoramento e paura, ma diligentemente tutto si è svolto nel rispetto delle norme, ma soprattutto nel rispetto delle regole della società civile in cui viviamo. I cittadini di Ladispoli e Cerveteri, accorsi a centinaia, hanno mostrato intenzioni pure e sincere dettate da una reale necessità di aiuto e non semplicemente dalla voglia di protestare per creare disagio. Non ci sono stati atti vandalici né tantomeno assembramenti incoscienti che avrebbero potuto peggiorare una situazione già molto complicata. Importante l’intervento del sindaco che risponde agli attacchi politici subiti e ribadisce che la sua presenza non voleva essere simbolo di una campagna elettorale, piuttosto la replica di un sindaco che risponde “Presente!” all’appello dei suoi cittadini, sottolineando come queste spaccature non siano benefiche. “In questo momento più che mai – riprende il sindaco – possiamo vincere solo restando uniti, Ladispoli non è una città in cui si rompono le vetrine, ma una città piena di lavoratori onesti e bisognosi di risposte immediate”. Alla fine del suo discorso Grando ha ringraziato gli organizzatori e le forze dell’ordine che hanno permesso lo svolgimento della manifestazione in tranquillità e ha ribadito che il suo scopo è quello di portare questo grido direttamente in Parlamento. E’ un periodo estremamente difficile per tutti, le nostre vite sono cambiate da un giorno all’altro e l’incertezza è l’unica emozione che ci sta tenendo compagnia. La voglia di farcela, da sola, purtroppo, non basterà a salvare delle attività in cui le persone hanno investito tempo, risorse e sentimenti. Serve una risposta reale, forse una protesta in una semplice città di provincia non cambierà la situazione, ma sono i fatti quelli che vogliamo. Ladispoli e Cerveteri hanno avuto la forza di metterci la faccia, di andare controcorrente, di scendere in campo e provare a combattere con la loro consueta forza. Ora non resta che aspettare e sperare. Tuttavia, la speranza non basterà a risollevare le sorti di un’intera Nazione.
Giorgio Ripani