venerdì, Aprile 19, 2024

Francia, La Corte di Appello di Angers “non riconosce le condanne per devastazione e saccheggio” per un no global italiano latitante

La Corte di Appello di Angers “non riconosce le condanne per devastazione e saccheggio” comminate dall’Italia a Vincenzo Vecchi, il no global latitante da 8 anni, ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001 e arrestato in Francia. Il Tribunale invece riconosce le condanne per l’aggressione a un fotografo e per la detenzione di oggetti pericolosi (una molotov). Vincenzo Vecchi quindi dovrà scontare in prigione la pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni in Francia o in Italia, se Roma accetterà di riconoscere la decisione dei giudici di Angers sul reato di devastazione e saccheggio per i quali Vecchi dovrebbe scontare ancora circa 10 anni. E’ quanto emerge al termine dell’udienza della Corte di Appello, che sul punto ha chiesto un parere all’Italia. “Siamo soddisfatti per la decisione della Corte di Appello. Ci sembra una decisione equilibrata e motivata. Prende in considerazione gli argomenti della difesa e viene respinto l’80% del contenuto del mandato di arresto europeo”, afferma all’Adnkronos Maxime Tessier, l’avvocato di Vecchi, al termine dell’udienza. La questione che era posta ai giudici era in particolare quella della corrispondenza del reato di devastazione e saccheggio nel diritto francese e il Tribunale si è schierato su questo punto con la difesa. “La Corte di Appello – spiega l’avvocato di Vecchi – ha annullato la totalità del mandato di arresto europeo che riguarda questa questione. Invece ha riconosciuto i reati legati alll’aggressione a un fotografo e alla detenzione di oggetti pericolosi. Per questi reati Vecchi, che ha già scontato un periodo in detenzione, dovrà scontare una pena di 1 anno, 2 mesi e 23 giorni”. La Corte di Appello, riferisce l’avvocato, “ha chiesto un parere all’Italia sulla possibilità di scontare quella pena di 1 anno e 2 mesi circa. Ora ci sarà una nuova udienza per capire le sorti di Vecchi. Non potrà essere consegnato all’Italia per scontare gli altri circa 10 anni legati al reato di devastazione e saccheggio ma eventualmente per scontare quella pena residuale”. Questa decisione della Corte di Appello di Angers “è uno schiaffo all’Italia. E’ una vittoria enorme perché il Tribunale non riconosce la legittimità del reato di devastazione e saccheggio”, dice Gianbattista Ferraglio del Comitato di solidarietà all’ex no global italiano. “E’ importante che il tribunale non abbia considerato valida la condanna comminata a Vecchi per il reato di devastazione e saccheggio. La Corte italiana non aveva voluto scorporare i vari reati e negli atti erano stati tutti integrati”.
Redazione
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