martedì, Aprile 16, 2024

Coronavirus, il governatore Giani “Io lavoro perché la Toscana possa passare nella metà di dicembre a zona arancione”

“Io lavoro perché la Toscana possa passare nella metà di dicembre a zona arancione, ma il meccanismo del Dpcm è tale per cui passare dalla zona gialla a quella arancione, a quella rossa, è facilissimo, mentre risalire è difficilissimo: significa avere 14 giorni continui di dati ineccepibili, e basta che ci sia un picco di contagi di un focolaio e subito devi contare nuovamente 14 giorni”. Lo ha ribadito il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, questa mattina ai microfoni di Lady Radio. “Ieri abbiamo per tamponi fatti il 15%” di positività, “ci sono regioni che sono arrivate addirittura al 22%. Parlo di tamponi nel complesso, perché vanno in realtà valutati tutti. La Toscana ne fa 20mila al giorno, è in assoluto una delle regioni che ne fa di più. Più tamponi fai, anche se la percentuale è buona come la nostra, e più contagiati trovi. Abbiamo stamattina, il dato che ho avuto poco fa, 2236 contagiati, ieri erano più di 2400, il 30 ottobre erano 2700. Quindi i dati si stanno stabilizzando, per questo ho detto che la Toscana poteva essere zona arancione ma zona rossa secondo me è stato un po’ eccessivo”. “Sul tracciamento siamo cresciuti moltissimo – ha sottolineato-. Quando siamo stati classificati zona rossa, guardando ai dati dall’1 all’8 novembre, noi avevamo il 36% del tracciamento. Poi, in una delle prime ordinanze che ho fatto, ho disposto l’assunzione a tempo determinato di 500 persone e questi ragazzi stanno facendo un grande lavoro, tanto è vero che il tasso di tracciamento è sopra il 65%. Siamo sostanzialmente raddoppiati come capacità di tracciare il fenomeno. Era uno dei nostri punti di deboli ma adesso noi abbiamo un tasso che ormai è più del 60%”. Quanto al tampone fai da te, secondo Giani il primato spetterebbe alla Toscana. “E’ arrivato in Toscana prima che in Veneto, si sta applicando regolarmente e quotidianamente all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze – ha spiegato Giani – Viene fatto al Meyer perché per i bambini può essere un approccio che consente di avere subito dei dati. Prima di estenderlo, come cerca di fare Zaia in Veneto, vogliamo renderci conto dell’affidabilità”. Il presidente della Toscana ha quindi evidenziato che il tampone fai da te “non ha la precisione del tampone molecolare, ma ad oggi non sappiamo neanche se abbia la stessa affidabilità del tampone rapido”.
Redazione
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