giovedì, Marzo 28, 2024

Da sette anni una famiglia costretta a vivere fuori casa

Il solito caso di un presunto abuso edilizio e conseguenze infinite. Anche a Cerveteri la storia di un pasticcio con fatti, veri o presunti, ma a volte dietro casi simili…

Da sette anni una famiglia di Allumiere costretta a vivere fuori dalla propria abitazione a causa del pasticciaccio di Contrada Montello. Durante i lavori della fatidica palazzina oggetto di una lunga causa per presunto abuso edilizio (che ancora non è terminata) si crearono dei problemi di movimento terra che potrebbero danneggiare la casa dei Verbo che furono costretti a lasciare la propria casa. Dopo tanti anni, questa povera famiglia continua la sua brutta disavventura, sentendosi abbandonata e vittima di un sopruso. Martedì i componenti hanno occupato la sala del consiglio comunale di Allumiere e minacciano di ripetere oggi l’occupazione. “Sono 7 anni che siamo fuori casa e abbiamo speso finora 60mila euro di affitto – affermano – È stato riscontrato l’abuso per l’intero che ha creato problemi alla nostra casa e l’ha resa inagibile. Siamo veramente addolorati e stanchi, abbiamo 3 figli e non possiamo più andare avanti così. Da sette anni la casa è lì e visto che non è stato tolto l’interramento e non sono state prese precauzioni durante i periodi di pioggia si rischiano ulteriori problemi strutturali. Si sanno di chi sono le responsabilità, quindi non capiamo perché non ci sono azioni in merito e perché siamo sempre abbandonati. Vogliamo sapere chi deve togliere questa terra per consentirci di tornare a casa. Abbiamo grandi difficoltà economiche e morali che sono facili da comprendere e il nostro dolore più grande è vedere che la casa sta marcendo e i muri sono fradici, le soglie sono spezzate, ci sono gli intonaci che cadono, solai bagnati. Abbiamo urgente bisogno di essere ascoltati e di vedere risolto il problema. Non chiediamo elemosina o soldi ma solo giustizia e di ritornare a prendere possesso della nostra casa per rimetterla a posto e per poterci tornare a vivere con dignità. Sono state fatte delle ordinanze per far togliere la terra da due anni ma non sono state mai messe in pratica e nessuno muove un dito: si può sapere il motivo?». Questa storia merita anche una riflessione basata sulle esperienze che narrano di una burocrazia spesso perniciosa e cieca, a livello locale, così come a livello nazionale, con l’aggravante che, a livello locale, in realtà così piccole, la conoscenza diretta delle situazioni e delle persone potrebbe aiutare a bypassare l’ottusità della burocrazia. Purtroppo così non è stato, e chissà perché. Viene in mente a tal proposito che in questi giorni la stampa locale del litorale nord si è occupata della storia dell’hotel ‘El Paso’ di Cerveteri: fatti e retroterra completamente diversi dalla storia di Allumiere, tranne che per le anguste analogie, relative all’indifferente inerzia di burocrazia locale e nazionale.
Redazione
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