venerdì, Aprile 19, 2024

Dati Istat sul Pil italiano: in calo nel 2020 (-8,9%) e una parziale ripresa nel 2021 (+4%)

Per l’Italia si prevede una marcata contrazione del Pil nel 2020 (-8,9%) e una ripresa parziale nel 2021 (+4,0%,). Lo rileva l’Istat nel suo Report sulle prospettive economiche per l’Italia. Quest’anno la caduta del Pil sarà determinata prevalentemente dalla domanda interna al netto delle scorte (-7,5 punti percentuali ma anche l’apporto della domanda estera netta e della variazione delle scorte risulterebbero negativi (rispettivamente -1,2. e -0,2 punti percentuali). Nel 2021, il contributo della domanda interna tornerebbe positivo (+3,8 punti percentuali.), cosi come quello della domanda estera netta (+0,3 p.p.) mentre le scorte  fornirebbero un marginale contributo negativo (-0,1 p.p.). Nel biennio di previsione, l’evoluzione in termini reali della spesa delle famiglie e delle istituzioni sociali del settore privato a servizio delle famiglie e quella degli investimenti registrerebbero una forte contrazione nell’anno corrente (rispettivamente -10% e -10,1% nel 2020) con un incremento del 4,5% e del 6,2% nel 2021. La spesa delle Amministrazioni pubbliche aumenterebbe con intensità differenziate nei due anni (+2,0% e +0,1%). L’evoluzione dell’input di lavoro, misurato in termini di unità di lavoro annue, seguirebbe quella del Pil, con un’ampia riduzione nel 2020 (-10%) e una ripresa parziale nel 2021 (+3,6%). L’andamento del mercato del lavoro risentirebbe del processo di ricomposizione tra disoccupati e inattivi oltre che della progressiva normalizzazione dei provvedimenti a sostegno dell’occupazione. Nell’anno corrente il tasso di disoccupazione diminuirebbe (9,4%) per poi tornare a crescere nel 2021 (11%).  Il tasso di disoccupazione in Italia dovrebbe fissarsi al 9,4% nel 2020 per poi salire all’11% nel 2021: lo prevede l’Istat nelle suo Report, spiegando che le unità di lavoro annuali (Ula) dovrebbero ridursi del 10% nel 2020 e crescere del 3,6% nel 2021. La disoccupazione crescerà anche per il rientro nel mercato di persone rimaste inattive quest’anno.
Redazione
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