sabato, Aprile 20, 2024

Ladispoli, rinviato lo speciale di Alberto Angela su Caravaggio

Lo speciale di Alberto Angela Stanotte con Caravaggio, previsto inizialmente per mercoledì 9 dicembre, non andrà in onda su Rai1, rinviato a data da destinarsi. La notizia arriva in queste ultime ore, ma sarà comunque Alberto Angela a tenere compagnia al pubblico della prima rete Rai, visto che nella stessa serata verrà riproposta la replica di Stanotte a Pompei.  Alcune riprese dello speciale sono state girate nel mese di ottobre anche a Ladispoli, nei pressi di Palo, luogo secondo alcuni storici in cui avvenne la morte del celebre artista. La decisione di Rai1 di rinviare lo speciale dedicato a Caravaggio è dipeso anche da mere ragioni di ascolti. Il mese di dicembre è fuori il cosiddetto periodo di garanzia, quello durante il quale, per intenderci, la Rai garantisce agli inserzionisti pubblicitari determinati standard in fatto di ascolti ed è tenuta a rimborsare i suddetti qualora non raggiunga i numeri garantiti. Si deduce, dunque, che il contenuto sia stata “risparmiato” per una messa in onda nelle prossime settimane, probabilmente a gennaio. La scelta di riproporre Stanotte a Pompei si attacca anche all’attualità, visto che era stato proprio il divulgatore a sottolineare, alcune settimane fa, l’esito del suo ritrovamento di due anni fa di una bottiglia rinvenuta per caso nei depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che si è poi scoperto esserel’esemplare di olio d’oliva più antico al mondo. La vicenda è speciale sotto tanti punti di vista, Angela l’aveva riassunta con un lungo post su Facebook: “Non sapevo cosa fosse quel materiale dentro la bottiglia. Essendo la sua superficie un po’ in pendenza, avevo pensato che, in origine, si trattasse di una sostanza liquida e che la bottiglia, nella violenza dell’eruzione, fosse stata sepolta semi adagiata, rimanendo in quella posizione per secoli e portando quindi il liquido a solidificarsi ‘inclinato’” continua il conduttore di Ulisse. “Avevo fatto subito contattare il direttore del museo Giulierini, che si era mostrato, come me, entusiasta del ritrovamento. Non è insolito, infatti, fare nuove scoperte nei depositi dei grandi musei. Ma questa era apparsa subito molto promettente. Sebbene la forma della bottiglia facesse pensare a dell’olio o a del vino, non potendo essere certi sulla natura del contenuto, non ci eravamo sbilanciati. Solo attraverso accurate analisi scientifiche di laboratorio sarebbe stato possibile trovare la risposta.”
Redazione
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