martedì, Aprile 23, 2024

Si è spento a 67 anni per il Covid il fotoreporter Mario Proto

Il mondo del giornalismo romano è in lutto per la morte di Mario Proto, fotografo che con le sue immagini ha raccontato per quasi 50 anni tutti i fatti della città, grandi e piccoli. Sul campo dal 1973, con la sua macchina fotografica ha visto e documentato – tra i primi – la strage della scorta di Aldo Moro in via Fani, la vicenda di Alfredino Rampi, il bimbo caduto nel giugno del 1981 in un pozzo nelle campagne di Vermicino, la cattura di Renato Vallanzasca, l’arresto dell’attentatore del Papa, Ali Agca, che per primo riuscì a fotografare lungo un corridoio della questura di via di San Vitale. Per anni in servizio per il Corriere della Sera, è stato un punto di riferimento per almeno due generazioni di cronisti e giovani fotografi. La battuta sempre pronta, un sorriso gentile per tutti. Mario Proto ha seguito anche i grandi gialli degli anni ’90, dal delitto di via Poma a quello dell’Olgiata fino all’omicidio di Marta Russo, la studentessa assassinata all’universita’ La Sapienza. Recentemente aveva seguito anche le indagini sul delitto di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri colpito a morte vicino a piazza Cavour nell’estate del 2019. Tra le ultime immagini che aveva pubblicato anche quelle di Roma deserta, impaurita e sconvolta dal Covid, il male che la notte scorsa se l’è portato via a 67 anni.
Redazione
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