martedì, Aprile 16, 2024

Ladispoli diventa proprietaria del Castellaccio di Monteroni

“È una giornata storica per la nostra città: Ladispoli diventa realmente proprietaria del Castellaccio dei Monteroni. Dopo oltre un decennio di inattività, bloccati da una fondazione ormai irreperibile, abbiamo deciso di rescindere unilateralmente, per inadempienza, ogni vincolo contrattuale”. Ad annunciarlo, nella serata di martedì 22 dicembre, è stato il sindaco, Alessandro Grando. “Chi avrebbe dovuto restaurare il castello per metterlo a disposizione dei cittadini non è mai passato dalle parole ai fatti. Da adesso in poi avremo la possibilità di realizzare in prima persona questo progetto così ambizioso”. “Il primo passo – ha insistito – sarà quello di chiedere con forza la riassegnazione del finanziamento di due milioni di euro, già stanziati, al ministero dei Beni Culturali. A nome della città ringrazio tutti i funzionari e gli amministratori che hanno lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo, e il Consiglio comunale che ha votato all’unanimità la proposta dell’amministrazione comunale”.
Il Castellaccio di Monteroni
La struttura, fortificata da 4 torri angolari provviste di merlatura, venne edificata nel XIV secolo. Appartenuta nel 1400 alla Basilica di San Pietro, fu più volte ristrutturata e svolse per secoli la funzione di stazione di sosta, rappresentando un sicuro punto di riferimento per i pellegrini, i corrieri e i viaggiatori che si trovavano a passare per l’Aurelia e avevano bisogno di rifocillarsi, dormire o cambiare i cavalli. Il corpo di fabbrica del Castellaccio, databile presumibilmente al XV secolo, si erge come un volume parallelepipedo fortificato con 4 torri angolari. È suddiviso in 3 livelli, di cui 2 sopra terra e uno interrato che ospita la cisterna ipogea con il pozzo in muratura. Sul fronte retrostante, a est, è presente un corpo secondario con paramento esterno in intonaco, di più recente costruzione (XVIII secolo), distribuito fra piano terra e piano mezzanino e accessibile dalla scala centrale. La copertura del Castellaccio è composta da un tetto ligneo a 2 falde semplici con orditura di travi grandi (puntoni), medie (arcarecci) e piccole (palombelli), a sostegno delle pianelle in cotto su cui poggiano coppi ed embrici. Il corpo secondario è coperto da un tetto a falda unica con arcarecci e palombelli. In adiacenza al corpo principale è inoltre presente una stalla di circa 260 metri quadrati di superficie.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli