sabato, Aprile 20, 2024

“Ladispoli, le nostre spiagge non riescono più a sopravvivere alle mareggiate”

Le mareggiate invernali mettono in serio pericolo la fascia costiera ladispolana. A puntare i riflettori sui gravi danni che anno dopo anno stanno causando le mareggiate è l’esponente di Assobalneari di Ladispoli, Ugo Boratto. «Dati ufficiali della Regione Lazio – ha detto – dimostrano che dal 2016 la situazione che riguarda l’erosione della costa è ulteriormente peggiorata, riportando la questione tra le emergenze primarie dell’economia e della tutela ambientale del nostro territorio». E per Boratto, agli “storici” problemi del lido di Ostia, Fiumicino, Terracina e Sperlonga, deve essere aggiunto anche il litorale a nord di Fiumicino: la fascia che comprende il comune di Ladispoli. «Le nostre spiagge – ha spiegato – non riescono più a sopravvivere alle mareggiate invernali e nel corso di una singola stagione critica si verificano sistematicamente almeno due o tre eventi che determinano gravi danni agli impianti, alcuni di questi molto evidenti, altri, sempre gravi riescono ad essere apprezzati pienamente solo quando i gestori balneari riprendono le attività di manutenzione». Ad essere intaccati dal maltempo sono infatti gli impianti e i servizi primari che vengono dismessi temporaneamente durante la chiusura degli stabilimenti. Problematiche, quelle vissute da tempo dai gestori degli stabilimenti, che non arrivano solo dal mare. Riflettori puntati anche su alberi ed altri «elementi solidi di grandi dimensioni» che «generano – ha proseguito Boratto – la distruzione anche di parti in cemento» e che devono successivamente essere smaltiti dai gestori «con tutti i costi e le difficoltà del caso». «La riduzione dell’arenile – ha aggiunto ancora il rappresentante di Assobalneari di Ladispoli – specie nei tratti di costa dove non sono mai stati realizzati lavori di difesa, è cronica e la fascia rimanente di spiaggia non riesce ad ammortizzare la forza delle onde anche in condizioni di mare molto mosso ed agitato, senza giungere a condizioni di tempesta». «Il fondale marino immediatamente a ridosso della battigia è molto profondo durante tutto l’anno e non facilità il frangersi delle onde che arrivano con la loro massima potenza a scaricarsi direttamente sulla piccola spiaggia rimanente». «I gestori, oltretutto, non hanno vie di fuga in quanto, a causa di veri e propri buchi normativi nazionali e regionali, non si possono facilmente convertire le vecchie strutture in cemento e mattoni con più agili infrastrutture di servizio che potrebbero essere ideate per funzionare durante l’estate ed essere completamente smontate nel corso della stagione invernale». «Probabilmente ancora per un lungo tempo il disegno del litorale non potrà cambiare sostanzialmente e resta a carico dei gestori l’onere di difendere e mettere in sicurezza le strutture, di fatto di proprietà demaniale ma sempre più esposte al degrado ed alla distruzione». E l’auspicio dei gestori degli stabilimenti è che «si mettano in moto tutte le energie necessarie per avviare il progetto di difesa della costa di Ladispoli – ha concluso Boratto – così come ci è stato più volte assicurato dall’Amministrazione comunale, valutando le necessarie azioni di urgenza in considerazione di una situazione veramente insostenibile»
Redazione
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