venerdì, Aprile 19, 2024

Capitale della cultura 2022, il Sindaco di Cerveteri: “Comunque andrà, è stato un onore”

Ieri Cerveteri in audizione col Mibact per aggiudicarsi il titolo. La città etrusca tra le 10 finaliste. Il 18 gennaio la proclamazione del vincitore

“Oggi (ieri, ndr) è successo di tutto. Davvero. Connessioni che non arrivavano, video verdi (e anche io verde alla fine). Come da classica legge di Murphy: se qualcosa può andare storto lo farà”. Il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci ripercorre le tappe dell’audizione col Mibact a cui la Città ha preso parte per cercare di accaparrarsi il titolo di Capitale italiana della Cultura 2022. “Non sapevo davvero cosa fare e, dopo la rabbia, mi è venuto soltanto da piangere. Non posso nascondervi che a un certo punto ho pensato di mollare, andare davanti alla Commissione esaminatrice e dire “va bene, guardate, abbiamo scherzato; è stato bello arrivare in finale. Grazie”. Per chi non lo sapesse, stavamo facendo l’audizione come finalisti per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022”. “Ma, nonostante tutti i problemi, tutte le sfortune, tutti gli inconvenienti, mi è venuta in mente una scena. Una scena precisa. È la storia vera dei quattro atleti jamaicani che decidono di mettere su una squadra olimpica di bob, raccontata in un bellissimo film degli anni Novanta”. “All’inizio sono derisi da tutti, neanche presi in considerazioni. Poi, col duro lavoro e con l’impegno, raggiungono i primi risultati e iniziano a essere trattati quasi alla pari. Rimontano posizioni, ce la stanno quasi per fare, e durante l’ultima discesa, hanno ottime chance di arrivare primi. Tutto questo mentre hanno catturato il tifo di tutto il mondo, anche di quelli che prima erano loro ostile”. “Stanno scendendo l’ultima discesa, concentrati alla perfezione. Ma qualcosa va storto: il bob si rompe. La corsa si ferma. Sono fuori”. “Quei quattro però non mollano. Si alzano in piedi, prendono in braccio il bob e lo portano camminando fino al traguardo. Perché quella gara andava finita”. “In questi giorni ho pensato spesso che la nazionale jamaicana di bob fossimo noi. Accanto a città come Bari, Ancona, L’Aquila, Taranto, capoluoghi di provincia e di regione, città che hanno costruito una esperienza decennale sui beni culturali”. “Noi che, fino a pochi anni fa, avevamo la strada che portava alla Necropoli distrutta e il Museo abbandonato a se stesso. Noi che neanche sapevamo che il mare potesse essere una risorsa. Noi che, dobbiamo dircelo, abbiamo saccheggiato, depredato e distrutto una parte considerevole del nostro patrimonio”. “Invece eravamo lì. Da pari. In finale, tre le prime dieci città d’Italia (e al nostro primo tentativo). E mentre stavo andando a dare forfait, ho capito che dovevamo dimostrare davvero la nostra essenza; far vedere di cosa siamo capaci, quali emozioni può regalare la terra Etrusca, quel posto magico dove Enea ha ricevuto le armi con la missione di andare a fondare Roma (sì: è successo a Cerveteri)”. “E così, verdi o non verdi, anche a costo di essere visti piccoli piccoli su una parte limitata dello schermo, abbiamo fatto la nostra presentazione. Quella su cui abbiamo lavorato mesi, coadiuvati da tantissime persone”. “Lo dovevamo a noi stessi, alla nostra meravigliosa Cerveteri, ai cittadini e alle cittadine, e a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Persone come il regista Daniele Vicari o il direttore dello Svimez Luca Bianchi o il direttore del Museo Nazionale di Villa Giulia Valentino Nizzo o la reporter Rari Valentina Lo Surdo, per citare soltanto alcuni di quelli che hanno voluto essere in delegazione con noi questa mattina”. “Quando Daniele Vicari mi ha detto che stava girando sul set, ma che comunque si sarebbe fatto dare il cambio, piuttosto che essere con noi, o quando Leonardo Fioravanti, il nostro campione, mi ha chiesto l’orario preciso e si è messo la sveglia visto che con le Hawaii (dove si trova ora) ci sono dodici ore di differenza, ho pensato che Cerveteri avesse già vinto”. “Non so dire come andrà. Difficile fare previsioni, considerato anche il calibro dei nostri avversari e quante ce ne sono successe oggi. Voglio però dire a tutti voi, che è stato un onore, un privilegio unico e raro, rappresentare Cerveteri in questa finale”. “Ho sentito il calore dei nostri concittadini che ci scrivevano messaggi di incoraggiamento, ho letto di insegnanti che hanno seguito l’audizione con gli alunni della classe (che avranno pensato che il sindaco di Cerveteri è Hulk), sindaci di altre città (tantissime, ve lo garantisco, e molte di altre regioni d’Italia) mandare sostegno e in bocca al lupo. Ieri sera mi ha scritto, tra i tantissimi altri, Ascanio Celestini che già quest’estate aveva speso parole bellissime sul nostro festival e sulla nostra città. Si è ricordato che avevamo l’audizione proprio oggi e ha pensato a noi”. “Finite queste audizioni, renderemo pubblico il nostro dossier di candidatura, quello grazie al quale siamo arrivati in finale e che contiene il nostro sogno per Cerveteri, una terra che possa essere modello e fonte di ispirazione per gli altri, un luogo magico dove far fondere insieme territorio, ambiente, cultura e comunità. Il dossier, oggi l’ho detto in audizione, non rappresenta quello che faremo in caso di vittoria”. “Ma quello che stiamo già facendo da 8 anni e che vogliamo continuare a fare. Lo condivideremo con la città ancora di più di quanto non abbiamo fatto in questi mesi e con l’aiuto anche dei nostri partner lo realizzeremo”. “Accanto al nostro entusiasmo c’è l’esperienza di chi ha deciso di essere nei nostri Comitati d’Onore e Scientifico: le tre università di Roma, le più grandi istituzioni legate all’etruscologia, Invitalia, ENIT, Aeroporti di Roma, RFI, l’Autorità Portuale di Civitavecchia, il Festival del Cinema di Roma, il Piccolo Cinema America, Rock in Roma e tantissimi altri. Con loro possiamo davvero ripensare la nostra comunità e, anche sfruttando l’anno di Città della Cultura del Lazio (il 2021), mettere in pratica tutto questo”. “Per ora, però, stiamo soltanto con le dita incrociate. Non vorrei che vi sembrasse un discorso di sconfitta, tutt’altro. Sul sito del MIBACT c’è la registrazione integrale (ovviamente verde) della nostra audizione di oggi”. “E vi invito a guardarla. Nelle prossime ore pubblicheremo anche le versioni definitive dei due video che avremmo voluto proiettare oggi e lo splendido lavoro di Stefania Bruno, la sand artist che ci ha emozionato quando abbiamo aperto l’anno della cultura regionale e che ci ha voluto accompagnare anche in questo viaggio”. “Dovrei ringraziare tantissime persone e sono certo che dimenticherò qualcuno. Spero che nessuno se la prenda. In primis Federica Battafarano, nostra assessora alle Politiche Culturali, che ha creduto in questa folle candidatura e ci ha lavorato anima e corpo per un anno senza sosta e che stamattina ha dato prova di essere non soltanto una amministratrice appassionata, ma una donna capace, padrona delle competenze e in grado di far emozionare la giuria anche in condizioni super sfavorevoli. Brava. Poi Promo PA Fondazione, in particolare nelle figure del Presidente Gaetano Scognamiglio e di Annalisa Giachi (che oggi, all’inizio dell’audizione, durante i problemi tecnici, credo abbia perso dieci anni di vita)”. “La mia segreteria, William Tosoni, Chiara De Vincenzo, Luca Paolangeli e Stefano Pittei che in queste ultime settimane è stata costretta a sopportarmi ancora più del solito (per altro facendo orari di lavoro ai limiti dei diritti inviolabili dell’uomo)”. “Tutta la Giunta e gli uffici comunali preposti (che ci hanno aiutato con i tempi strettissimi che ci ha dato il MIBACT). La Commissione esaminatrice del Ministero presieduta dal grandissimo prof. Stefano Baia Curioni, che ci ha scelto tra le dieci finaliste e che oggi, con pazienza, ci ha ascoltato e messo a nostro agio nonostante tutte le difficoltà. Andrea Paoni, uno dei più bravi videomaker che io abbia mai incontrato nella vita, da sempre al servizio della città, autore di uno dei video che avremmo voluto proiettare oggi (e che avete visto in questi ultimi giorni sui nostri social)”. “Daniele Vicari, Filippo Riniolo, Francesco Cascino che ci hanno aiutato a ideare e realizzare un video che parlasse del nostro dossier in un modo emozionale (“onirico” direbbe Filippo, che lo ha diretto) e tutta la squadra della Associazione Culturale Greve61 che lo ha realizzato (mettendo in campo dei giovanissimi cineasti con delle capacità mostruose). Tutti i ragazzi e le ragazze che hanno “recitato” nel video (al freddo e sotto la pioggia): Aisha El Sayed Saleh, Marco Giovannini, Deborah Galluso, Najwa Ali, Costantino Collacciani, Niko Gargiulo (ovviamente insieme al bravissimo Valentino Nizzo, direttore del Museo Etrusco di Villa Giulia e a Daniele Medaino, che non si è risparmiato neanche un giorno in questo lungo anno di candidatura)”. “Giorgio Paoni, Edoardo, Alex e tutto lo staff di Studio111 che da sempre ci aiuta nelle dirette e che oggi ci ha salvato la vita (visti i problemi che abbiamo dovuto affrontare). E poi la città di Cerveteri”. “Con il suo sconfinato patrimonio, con la Necropoli della Banditaccia, la via degli Inferi, le cascatelle, gli scoglietti, la sabbia nera ferrosa; Cerveteri con i fiori che in primavera colorano la valle del Manganello, con i tramonti infuocati che ti sorprendono ogni giorno, con il sapore dei campi arati e il suono del grano nelle sconfinate campagne alle Due Casette, a San Martino o a I Terzi; Cerveteri con gli affreschi nel Santuario del Sasso e la meravigliosa piazza Santa Croce, con la statua di Sant’Antonio e il culto di San Michele; Cerveteri che, sopra ogni cosa, mi ha insegnato che cosa significhi avere delle radici, quanto sia indispensabile conoscere la propria storia, assimilarla e amarla e come tutto questo sia l’unica strada possibile per progettare un futuro migliore”. “È difficile essere sindaci di una città così – ha concluso il Sindaco – Non ci si sente mai all’altezza. Ma, al contempo, è un privilegio straordinario. In fondo, questo è innegabile, Cerveteri è alle origini del futuro”.
Redazione
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