venerdì, Aprile 19, 2024

Cerveteri Capitale Italiana della Cultura: la vigilia del grande giorno. Domani sarà “all-in”

Intervista esclusiva al sindaco della città etrusca Alessio Pascucci all’indomani di un’audizione indimenticabile e concitata

Il Sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci
di Giorgio Ripani
Non è stata un’audizione semplice, i problemi tecnici hanno reso la presentazione indimenticabile e concitata. La tensione era palpabile, ma alla fine di una vera montagna russa la giuria è parsa soddisfatta. Basterà? Abbiamo deciso di chiederlo direttamente al sindaco Pascucci.
L’audizione è stata caratterizzata da diversi problemi tecnici, cosa ha provato quando la situazione sembrava esserle sfuggita di mano?
“Ero pronto a fare l’audizione senza alcun supporto tecnico, volevo andare avanti come un treno, avevo una grande energia ed un’enorme voglia di raccontare il dossier. Certo non nego, che vedere 2 mesi di lavoro sulla progettazione e sulla produzione rovinati da un inconveniente tecnico, sia stato fonte di grande frustrazione. Uno se si vuole sposare è disposto a correre all’altare anche in ciabatte, ma sicuramente farlo con un vestito che calza a pennello è il sogno di tutti. Non abbiamo mostrato il progetto come avremmo immaginato, il nostro video non era un semplice spot sulla città, ma illustrava i 5 pilastri della candidatura e veniva raccontato dagli alfieri delle attività della candidatura stessa. Ovviamente non c’è alcun responsabile, sono imprevisti che possono capitare, ma a cui non si è mai preparati. Il tutto ha acuito la pressione psicologica a cui eravamo già sottoposti”.
Il vostro intervento sebbene inizialmente zoppicante ha colpito la commissione, pensate possa bastare?
“I nostri contenuti sono comunque arrivati alla commissione, ripeto, la presentazione è funzionale, ma comunque il dossier era stato presentato su un file word che di certo non gode di grande spettacolarità. L’interesse della commissione nei confronti di Cerveteri si è palesato al momento delle domande che la commissione ci ha posto, puntuali, ma non polemiche. Era tangibile che la commissione avesse letto il nostro dossier attentamente e già questo è per noi una grande soddisfazione”.
L’imperfezione dell’intervento ha attirato inevitabilmente delle critiche e sollevato delle polemiche per una candidatura che viene considerata troppo ambiziosa, un passo troppo lungo per le nostre gambe. Come risponde?
“Prima di riportare a Cerveteri il Cratere di Eufronio molti dicevano che sarebbe stato impossibile e invece ce l’abbiamo fatta; la stessa storia si è ripetuta al momento della nomina alla presidenza dei beni culturali e conseguentemente anche per la candidatura in questione. Le critiche costruttive provenienti da diversi punti di vista vanno accettate, poi l’amministrazione ne prende atto e prosegue sulla propria strada. Il problema sorge quando le critiche sono sterili e non vengono accompagnate da alcuna proposta di miglioramento. Intanto siamo riusciti ad arrivare tra le dieci finaliste, un evento di una portata straordinaria e che sarebbe stato impensabile fino a qualche anno fa. Non solo abbiamo raggiunto questo traguardo, ma lo abbiamo fatto giocando alla pari e guadagnando il diritto di essere messi sullo stesso livello di città più grandi e forse più importanti di noi. Questa è a tutti gli effetti una competizione e sicuramente vedere città come Verona escluse dalle 10, ci fa capire che non si tratta di obiettivi troppo ambiziosi, ma di trovare la quadra giusta per superare le altre concorrenti a prescindere dalla presunta caratura. Alcuni sono addirittura convinti che potremmo farcela e questo non può che essere un vanto per noi. Ogni volta che parlo di eventi e cultura una parte del consiglio comunale è convinta che stia buttando soldi. La mia amministrazione sta cercando di allargare gli orizzonti e di uscire dal concetto di provincialismo. Sinceramente mi accontento del giudizio positivo di un professore come Stefano Baia Curioni”.
Quali sono i sentimenti alla vigilia dell’esito di tanto lavoro?
“Per noi già arrivare tra le finaliste è una vittoria e lo ribadisco. C’è tanta curiosità e ovviamente speranza”.
Ha avuto modo di vedere le presentazioni delle altre città candidate? Quale teme maggiormente?
“Ho dato uno sguardo fugace, non c’è stato il tempo materiale di guardarle approfonditamente e non me la sento di dare giudizi affrettati. Alcuni commenti che ho ricevuto sottolineavano l’efficacia e l’unicità del nostro video. Io credo che ci siano sicuramente avversari più temibili, ma non tanto sulla base della presentazione, quanto piuttosto sulla grandezza delle città stesse che permette di rapportarsi con realtà diverse anche nella creazione del dossier stesso. Procida e Volterra lavorano da 20 anni sulla loro immagine e da decenni sulla comunicazione. Non eravamo tra i favoriti e sicuramente ai blocchi di partenza i nostri avversari partono avvantaggiati”.
Al momento il nostro video di presentazione non è il più visto su Youtube, pensa che questo dato possa influire sul verdetto della giuria?
“I numeri non mostrano un grande distacco. Proporzionalmente al numero di abitanti le nostre visualizzazioni sono comunque buone. La giuria non ha infierito su di noi e credo, che dall’alto della loro professionalità, non si lasceranno influenzare da questo dato”.
Pensiamo per un attimo al peggio, Cerveteri non vince il titolo. Cosa succede? Come si continua?
“Al momento abbiamo la grande fortuna di avere un titolo regionale importante per il 2021. Il comitato a sostegno della nostra candidatura è stato, a detta di molti, il migliore. Grandi università (es. Sapienza), importanti enti nazionali e infrastrutturali (es. ADR, RFI) hanno collaborato con noi ed erano presenti alla nostra presentazione. L’augurio è quello di riuscire a collaborare con loro a prescindere dal titolo, che, è inutile negarlo, sarebbe una calamita per gli investitori. Molte città non hanno vinto alla prima candidatura, niente ci vieta di aggiustare e riprovarci. Il verdetto di domani, a prescindere da quale esso sia, non segna la fine di un percorso e noi continueremo a lavorare con la stessa energia”.
Redazione
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