venerdì, Aprile 19, 2024

Detenuto di Cerveteri evade saltando la recinzione lato Largo Bortolo

Porta girevole a Rebibbia: ingresso libero per il Coronavirus ed uscita facile per i detenuti

Un detenuto – secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa – è evaso dal carcere di Rebibbia a Roma. Secondo quanto si è appreso, l’allarme è scattato intorno alle 17 e sono state avviate battute di ricerche delle forze dell’ordine ad ampio raggio. Sembrerebbe che sia riuscito a scavalcare la recinzione della casa circondariale lato via Bartolo Longo Dalle prime informazioni, sembra si tratti di un uomo italiano di 41 anni. Come riportato dal quotidiano leggo si tratterebbe di un uomo originario di Cerveteri. Il sindacato UILPA Polizia Penitenziaria torna a lanciare l’allarme sull’emergenza carceri: “L’allarme è scattato verso le ore 16.10 odierne dalla sala operativa della Casa di Reclusione romana di Rebibbia, da dove un detenuto italiano è riuscito a evadere. Immediatamente sono state avviate le ricerche. Non è ancora chiara la dinamica della fuga, ma di nuovo mette a nudo l’emergenza penitenziaria che si combatte quotidianamente su più fronti e per la cui risoluzione sono indispensabili interventi urgenti, tangibili e incisivi”. A commentare una nuova evasione dalle carceri italiane è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. De Fazio spiega: “come abbiamo denunciato più volte, l’emergenza connessa alla pandemia da coronavirus nelle carceri, caratterizzata anche dalle rivolte del marzo dello scorso anno, si è andata a sommare all’emergenza preesistente da tempi remoti e fatta di inefficienze strutturali, carenze e inattualità tecnologiche, deficit organizzativi e, soprattutto, dell’inadeguatezza delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria che, secondo uno studio condotto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ammonta a oltre 17mila unità. Se a questo si assommano le assenze dal servizio per Covid-19 e per isolamento precauzionale, è di tutta evidenza che se il sistema ancora in qualche misura regge, senza andare esattamente in frantumi, lo si deve solo al diuturno ed encomiabile sacrificio individuale di ciascun operatore, delle diverse professionalità”. “Solo pochi giorni fa, peraltro, – prosegue il Segretario della UILPA PP – avevamo commentato l’atto di programmazione per l’anno 2021 e per il triennio 2021-2023 predisposto dal Capo del DAP Petralia e che, fra l’altro, prevede appunto il rafforzamento dell’ordine e della sicurezza delle strutture penitenziarie, l’ammodernamento tecnologico, l’ampliamento delle dotazioni organiche della Polizia penitenziaria e il potenziamento dell’equipaggiamento, invocando concretezza e rapidità”. “In esito a quest’ennesimo evento negativo che ancora una volta evidenzia le falle del sistema carcerario – conclude De Fazio – le quali evidentemente compromettono la validità di tutto il processo di esecuzione penale, non possiamo che chiedere nuovamente alla politica, che appare più impegnata in logiche di spartizione e guerre di potere, e al Governo, qualunque esso sia, misure eccezionali per sostenere le carceri e coloro che vi operano, i quali da troppi anni conducono senza adeguato supporto una battaglia aperta su più fronti, non solo quello sanitario.
AGGIORNAMENTO del 18.01.2021 ore 17.26

“Evasione annunciata, inascoltati gli appelli”

Clamorosa evasione di un detenuto dalla Casa di reclusione di Rebibbia a Roma. Ed è dura la protesta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che parla di “evasione annunciata”. “Adesso è prioritario catturare l’evaso”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Casa di reclusione di Rebibbia a Roma”. Capece ricostruisce gli eventi: “Verso le ore 16,30 circa del 17 gennaio 2021 un detenuto italiano di circa 40 anni è evaso durante la fruizione dei passeggi, scavalcando il muro e poi dopo pochi metri il muro di cinta. A nulla è valso l’immediato allarme fatto scattare dall’Agente preposto, vista l’esiguità del personale presente. In svariate occasioni, il SAPPe ha rappresentato e manifestato a gran voce la grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto Romano di Rebibbia. Già questa estate la Casa Reclusione di Rebibbia aveva registrato un’ulteriore evasione da parte di due detenuti stranieri ivi ristretti! Il SAPPe, in prima linea a tutela e salvaguardia dei diritti dei Poliziotti Penitenziari ribadisce la necessità di intervento da parte dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria affinché venga incrementato il numero di Poliziotti all’interno della Casa di Reclusione di Rebibbia”. Per il leader del SAPPE, dunque, “questa è una evasione annunciata, frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria sulle condizioni di sicurezza dell’istituto. Se fossero state ascoltate le continue denunce del SAPPE, probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbe avvenuta. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario ‘aperto’, ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria”.
AGGIORNAMENTO del 18.01.2021 ore 18.12

Sappe: “Incrementare il numero di poliziotti all’interno di Rebibbia”

“Sono le ore 16,30 circa del 17 gennaio 2021 quando, presso la Casa di Reclusione di Rebibbia Roma, un detenuto italiano evade durante la fruizione dei passeggi, scavalcando il muro e poi dopo pochi metri il muro di cinta. A nulla è valso l’immediato allarme fatto scattare dall’Agente preposto, vista l’esiguità del personale presente. In svariate occasioni, il SAPPe ha rappresentato e manifestato a gran voce la grave carenza di personale di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto Romano di Rebibbia. Già questa estate la Casa Reclusione di Rebibbia aveva registrato un’ulteriore evasione da parte di due detenuti stranieri ivi ristretti. Il SAPPe, in prima linea a tutela e salvaguardia dei diritti dei Poliziotti Penitenziari ribadisce la necessità di intervento da parte dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria affinché venga incrementato il numero di Poliziotti all’interno della Casa di Reclusione di Rebibbia. Si auspica, finalmente, un serio intervento del Governo e dell’Amministrazione Penitenziaria affinché siano immessi in ruolo almeno 5.000 Poliziotti Penitenziari per rendere le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria maggiormente funzionali nel pieno rispetto dei compiti istituzionali assegnati, per la sicurezza del Paese e la tutela dei cittadini”. Così in una nota della Sappe, Segreteria Regionale del Lazio.
Redazione
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