Non si capisce che fine abbia fatto il progetto per la realizzazione dell’ampliamento del sottopasso ferroviario del quartiere Valdambrini. Dopo l’approvazione da parte del Comune della convenzione con le Ferrovie dello Stato, e la concessione da parte della Cassa Depositi e Prestiti del mutuo richiesto per realizzare l’opera, poco prima la caduta del sindaco Bacheca era giunta la doccia fredda, da parte dello stesso ente erogatore che aveva rifiutato la richiesta in quanto non è possibile per un Comune procedere alla ristrutturazione di un bene di proprietà di un altro ente. Infatti, il sottopasso di via Valdambrini fa parte delle strutture nella disponibilità delle Ferrovie dello Stato e quindi potranno essere solo le stesse Ferrovie a procedere alla realizzazione del ponte. Una vicenda che è stata lasciata in eredità dalla giunta Bacheca all’attuale amministrazione che, fino ad ora, non ha ancora espresso alcuna intenzione in tal senso, se non richiedere una serie di attività di carotaggio per verificare lo “stato di salute” del ponte ferroviario. E pensare che tre anni fa, l’ex assessore ai lavori pubblici Raffaele Bronzolino, aveva concordato con le Fs alcuni punti salienti sulle modalità di realizzazione dell’opera e, per la prima volta, era stata stabilita la cessione a titolo simbolico di 1.200 euro per 500 metri quadrati di area di proprietà delle ferrovie, che sarebbero risultate utili per la realizzazione della terza corsia di collegamento tra via Valdambrini e via delle Colonie. L’assessore commentava che era riuscito ad ottenere tutti i nulla osta e che mancava solo definizione della variante urbanistica che era al vaglio della Città Metropolitana. “Se ci avessero concesso il mutuo – affermava Bronzolino – avremmo potuto procedere al progetto esecutivo e quindi far partire le pratiche per l’indizione della gara di appalto”. L’assessore concludeva dicendo che la sistemazione del ponte, inserita all’interno del programma elettorale, è considerata un’opera essenziale per il miglioramento della viabilità cittadina. Ovviamente, la chiusura anticipata della passata legislatura dovuta alla sfiducia di cui è stato vittima il sindaco Bacheca, ha bloccato l’iter procedurale che, secondo logica, dovrebbe essere portato avanti dall’attuale amministrazione.
