giovedì, Aprile 25, 2024

Cerveteri. Lamberto Ramazzotti da 43 anni nelle “stanze dei bottoni”

Intervista esclusiva al più longevo consigliere comunale al Granarone

di Alberto Sava
Oggi pubblichiamo un’intervista in esclusiva ed unica nel suo genere. Da decano dei giornalisti del territorio rivolgo alcune domande al consigliere comunale Lamberto Ramazzotti, amministratore in carica più longevo degli ultimi 43 anni a Cerveteri. E’ stato eletto per la prima volta nel novembre del 1978 ed in seguito ha ricoperto tutti gli incarichi istituzionali possibili nel nostro Comune. Ha trascorso tutta una vita sempre tra i banchi dell’opposizione, tranne due volte. E’ stato in maggioranza, quale assessore all’Urbanistica dal 1978 al 1982. La seconda volta, ritornò in maggioranza da Sindaco dal 1993 al 1997. Inoltre è stato consigliere provinciale e capogruppo a Palazzo Valentini. Nato nel 1948 in provincia di Pisa, e spostato con tre figli, ed è consulente tecnico urbanistico del tribunale.
La società Ostilia, ieri come oggi, è il perno strategico delle scelte amministrative comunali sulla costa ceretana. Cosa è cambiato a Campo di Mare dal 1978 ad oggi?
“Non è cambiato nulla. Sono stati fatti alcuni tentativi e non è vero, come dice il sindaco, che non è stato fatto niente in passato. Posso dire che tutte le Amministrazioni che si sono succedute nel tempo a piazza Risorgimento hanno tentato di risolvere il problema di quella fascia di mare attraverso gli strumenti istituzionali possibili, quali Commissioni Urbanistiche ed altro. Nel 1990 l’Amministrazione comunale fece una convenzione per il condono degli immobili Ostilia, che io non votai. Non la votai per motivi urbanistici: tutti sanno che la legge n. 47/85 e successive modifiche sul condono edilizio esclude dal condono tutti gli edifici nella fascia dei 300 metri. Nel 1993, durante la mia Amministrazione, nel rispetto della legge, facemmo alcuni tentativi per risolvere il problema, ma non fu possibile perché non esistevano i presupposti per applicare la normativa per regolarizzare quell’area. A riprova di ciò la Regione Lazio, con nota del 1994, comunicò al Comune di Cerveteri (con atto pubblico) che non era una convenzione urbanistica. Aggiungo che la società Ostilia ha perso i ricorsi intentati, sia al Tar che al Consiglio di Stato. Esiste anche un rapporto della Procura della Repubblica di Civitavecchia, redatto da tre tecnici incaricati dall’allora Procuratore Antonino Loiacono, che confermava tutte le irregolarità della lottizzazione. Successivamente altri sindaci, pur di recuperare alla Comunità Campo di Mare, hanno cercato di utilizzare strumenti normativi ed i percorsi disponibili in quel momento. Il sindaco Gino Giogli, in assoluta buona fede, ha tentato di far pagare il danno ambientale, ma la legge è chiarissima: tutte le costruzioni che non hanno avuto il nulla osta ambientale prima della legge Galasso, credo del 1994, non possono usufruire neanche della sanzione per il danno ambientale. Quindi quegli immobili con licenze annullate, sia dal Tar che dal Consiglio di Sato, sono pertanto immobili senza licenze e quindi abusivi, che il Comune deve acquisire per legge. Passiamo ora all’attualità. Quelle fascia davanti alle spiagge dove ci sono gli stabilimenti balneari, di cui il 70% sono abusivi, è delimitata da un muretto realizzato dall’Amministrazione comunale nel 1980, ed esiste una delibera che dimostra il pagamento del muretto con soldi pubblici. Un’ Amministrazione normale, che non voleva fare regali a nessuno, quando l’Ostilia ha intentato causa per prendersi quella fascia, avrebbe dovuto costituirsi in giudizio per usucapione, sostenendo che sono venti anni e più che la situazione del muretto è cristallizzata in quel modo e quindi quel terreno è diventato pubblico. Il Comune non ha proceduto a costituirsi, come avrebbe dovuto, e gli stabilimenti hanno perso la causa. Infine sei mesi fa il Ministero della Marina ha detto che il confine è regolare nel preesistente muretto. Tutto questo è servito soltanto per dare potere all’Ostilia. Ora un altro passo fondamentale assurdo: nel 2017 il Consiglio comunale adotta la perimetrazione di Campo di Mare, ai sensi della legge n. 28, che si chiamano nuclei abusivi di recupero. La cosa strana è che su face-book, cinque giorni prima di quella delibera, poi adottata, il gruppo Bonifaci scriveva “Vendesi appartamenti di tutti i tagli”. Sottolineo che la delibera in questione prevede (perché adottata) circa 226 mila metri cubi sui terreni Ostilia, pari a circa 1209 appartamenti. E per legge basta la semplice conversione di un terreno agricolo ad edificabile per non pagare più l’IMU come terreno agricolo, ma con il valore di mercato. E sono tre anni che il Comune di Cerveteri non fa pagare l’IMU come valore di mercato all’Ostilia. Questi sono i veri enormi regali fatti a Bonifici. Queste cose le ho dette pubblicamente in Consiglio comunale e nessuno ha mai risposto. Ma non finisce qui. Il Comune, con bando pubblico, sta facendo la strada davanti al lungomare, ed in premessa va detto che parliamo di una strada che stava meglio di tante altre. È assurda la spesa di circa 1 milione e 100 mila euro (700 mila euro di fondi regionali e 400 mila euro di soldi comunali) per una strada che doveva per legge essere a carico dalla società Ostilia in quanto opera di urbanizzazione primaria, perché rientra nella perimetrazione adottata con la legge 28; normativa chiara che non lascia spazi ad interpretazioni diverse. Quando hanno capito che stavano spendendo danaro pubblico su una strada privata, con atto pubblico, si sono fatti regalare la strada. Questa è un’altra assurdità! Ad oggi questa è la situazione di Campo di Mare”.
Il mattone, croce e delizia della crescita di Cerveteri per oltre venti anni, nell’ultimo decennio lo sviluppo urbanistico è fermo al palo con l’economia intersettoriale in crisi profonda: quali gli errori politici e quali gli amministrativi?
“Che Cerveteri avesse necessità di un nuovo strumento urbanistico è un dato di fatto visto che il precedente fu adottato nel 1980 ed era ormai saturo. Con lo strumento urbanistico del sindaco (parlo di Pascucci e non parlo degli altri perché non so che voce abbiano in capitolo, è lui solo che decide) che come abbiamo saputo qualche mese fa è stato sospeso per tantissimi motivi di impercorribilità per legge ed oggi Cerveteri è ferma. Prima dell’adozione del nuovo PRG poi sospeso, parliamo di circa 3 anni fa, il sindaco ha adottato tre strumenti urbanistici. Lui ha adottato (dico lui perché gli altri alzano la mano) la trasformazione di due terzi della zona artigianale in zona commerciale, scelta che non mi dispiace. Presentai però un emendamento in cui dicevo che la parte di terreno che resta al Comune non può rimanere terreno agricolo, ma i signori proprietari che fanno questa operazione devono urbanizzare la parte artigianale. Poi ho appreso che, credo, la Federlazio non ha adempiuto ai pagamenti per l’acquisto dei terreni e non capisco come ha fatto la Regione Lazio ad approvare il Piano, ma lo ha fatto. Del secondo strumento, ne abbiamo parlato prima, riguarda la perimetrazione Ostilia ed il terzo strumento, subito lasciato andare sotto una raffica di ricorsi, riguardava un’area per il nuovo cimitero privato collocato in mezzo alle abitazioni delle Due Casette. Per il resto il nuovo Prg sospeso prevede più che altro rispetto ambientale, aspetti pure giusti, ma a Cerveteri in base a quella sospensione sono scattate le norme di salvaguardia; ovvero le norme più restrittive possibili per cui non si può fare niente, punto!”
Cerveteri capitale degli etruschi oggi subisce l’onta di non poter onorare con la sepoltura i suoi defunti. Perché questa situazione gravissima sembra lasciare indifferente l’intera Amministrazione Pascucci?
“Per tre anni i collaboratori del sindaco hanno sostenuto che non era possibile ampliare il cimitero nuovo perché mancava il nulla osta dell’Etruria Meridionale. Abbiamo smascherato questa bugia perché, grazie alle dottoresse Cosentino e Moretti, abbiamo portato in aula ed esibito il documento che autorizzava l’ampliamento. E’ vero si trattava di un ampliamento per un numero di loculi insufficienti, ma che avrebbe comunque tamponato l’emergenza cimiteri. Oggi è in atto un ‘project-financing’ per un nuovo cimitero ed io potrei anche essere d’accordo, a condizione che le aree individuate siano lontane da nuclei abitativi e che i costi per i parenti dei defunti non siano quelli di tante società private. Con gli strumenti a disposizione si sarebbero potuti realizzare 300-400 loculi e non è stato fatto nulla, perché? Incapacità, menefreghismo, difficile dirlo! Resta il fatto che oggi siamo nell’emergenza che tutti conoscono”.
Nel 2022 il Comune tornerà alle urne per le elezioni amministrative. Quale è la Cerveteri che vorresti?
“Vorrei che un mix di persone, di tutte le età, si dedicassero con capacità, competenze e passione ad un progetto ed azioni per dare un vantaggio collettivo a tutta la comunità. Vorrei una città dove il mare fosse sistemato senza fare regali a nessuno, vorrei una città dove l’asfalto non si frantumi alle prime piogge, vorrei una città dove ci si rendesse tutti conto che l’economia è ferma ed il Comune deve intervenire sulla tassazione locale”.
Redazione
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