venerdì, Aprile 19, 2024

Coronavirus, le preoccupazioni del professor Rezza: “I decessi sono ancora troppo alti”

La situazione sembra stabile in questo momento, con 14mila nuovi positivi oggi e con un numero di decessi che resta elevato e questo rappresenta un vero problema. Quindi la situazione non è particolarmente confortante anche se le misure prese fanno sì che quanto meno teniamo stabile il numero delle nuove infezioni”. Rezza: ‘Varianti più trasmissibili, fare presto a vaccinare’ – “Le varianti hanno maggiore trasmissibilità, quindi dobbiamo fare presto a vaccinare. E’ una corsa contro il tempo cercando di coprire la popolazione rispetto sia al virus che circolando accumulano mutazioni e possono ridurre efficacia del vaccino”. Lo ha detto l’epidemiologo Gianni Rezza alla conferenza stampa al ministero della Salute aggiungendo che ‘in una prima fase il piano dei vaccini prevede di coprire prima gli operatori sanitari per rendere libere da Covid le strutture ospedaliere e coprire le persone anziane. Dopo di che si procede a vaccinare gli over-80 e molte regioni hanno già iniziato. Poi bisogna scendere con l’ètà e andare a vaccinare categorie prioritarie come insegnanti e forze dell’ordine. Il piano tiene conto dei vaccini disponibili e delle caratteristiche della popolazione’. “A Chieti in Abruzzo è stata identificata la variante inglese che ha maggiore trasmissibilità ma per fortuna la risposta ai vaccini non è inficiata ma bisogna intervenire prontamente, anche perchè sembra possa infettare di più la popolazione pediatrica. Si stanno implementando zone rosse nei comuni colpiti”. Brusaferro: ‘Decremento lentissimo curva, situazione stabile’ – “L’Italia rimane stabile rispetto agli altri paesi europei nell’andamento dell’epidemia. Nell’ultimo periodo in Italia c’è un decremento lentissimo, quindi sostanzialmente una situazione di stabilità”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia, sottolineando che “continua il decremento dell’occupazione delle terapie intensive e ciò è positivo. I dati della popolazione affetta ci mostrano un’età mediana sotto i 50 anni, cosi come viene confermata la tipologia clinica degli infetti: gran parte è asintomatica, per il 70%”. “Ci sono molte regioni che sfiorano Rt intorno a 1 e questo indica che c’è una situazione di stallo e non di decrescita della curva, e 13 regioni hanno un trend di casi in aumento. Tutto questo è un segnale di allerta e potenziale segnale di controtendenza che richiede grande attenzione nel mantenere le misure di mitigazione anche alla luce delle varianti”, ha concluso. Nella bozza previsto il cambio di fascia per la Sardegna. Da lunedi l’isola  potrebbe passare dalla fascia arancione a quella gialla, portando a 16 regioni e provincia autonoma nella fascia più ‘light’ della classifica. Una Regione (Umbria) e una PA (Bolzano) hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno, ma 5 regioni riportano il valore medio attorno all’1 (Abruzzo 0,99 – CI: 0,99- 1,05; FVG 1,03 CI: 0,99-1,08;, Liguria 0,95 CI: 0,89-1,00; Marche 0,95 CI: 0,86-1,05; Toscana 0,98 CI: 0,93-1,03). Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale della Cabina di regia.
Tredici regioni evidenziano un trend di casi in aumento. L’Italia si trova in un contesto “preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza”, rileva la bozza del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. La diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni è più lieve di quella osservata le precedenti settimane: 273,01 per 100.000 abitanti (18-31 gennaio) contro 289,35 per 100.000 abitanti (11-24 gennaio), dati flusso Iss. Si segnala che in almeno uno dei flussi di sorveglianza coordinati dal Ministero della Salute e dall’Iss, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento. Così nella bozza del nuovo monitoraggio della cabina di regia sul Covid in Italia. Incidenza resta molto nella Pa di Bolzano (686,57 per 100.000; 25-31 gennaio). In 3 regioni e province autonome incidenza superiore ai 200 per 100.000. Si conferma “la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone” e di “restare a casa il più possibile”. È fondamentale poi che “la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie”.
In questa fase delicata dell’epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Lo evidenzia la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
L’attuale quadro a livello nazionale “sottende forti variazioni inter-regionali”.  In alcuni contesti, si spiega, “un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per Covid-19 in area critica”
Rt puntuale sopra l’1 in tre regioni: Umbria con il dato più alto (1.18), a seguire la PA di Bolzano a 1.06 e il Friuli Venezia Giulia a 1.03. Tutte le altre regioni sono sotto il valore soglia di 1, con l’Abruzzo e Toscana al limite, rispettivamente a 0.99 e 0.98. La PA di Trento il più basso a 0.61, seguono Veneto e Basilicata a 0.63. Lo dicono i dati del Monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al 3 febbraio 2021 relativi alla settimana 25 gennaio-31 gennaio 2021.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli