giovedì, Aprile 25, 2024

Degrado ambientale a Cerveteri: anno zero!

Al Centro e in tutte le frazioni del territorio comunale continuano a imperversare le discariche abusive: mobili rotti e sacchi di indifferenziata davanti all’ufficio postale di Cerenova

di Alberto Sava
“La piaga delle discariche abusive continua a imperversare su tutto il territorio comunale. Mentre da un lato l’avvento della Tarip, la tariffa puntuale, dovrebbe portare gli utenti a differenziare correttamente così da diminuire sempre di più la parte di indifferenziato, c’è chi continua invece ad abbandonare i propri rifiuti dove capita prima. E così da un semplice sacchetto di indifferenziato abbandonato nei pressi dell’ufficio postale a Cerenova, ora è nata una vera e propria discarica abusiva”. A denunciare la situazione di degrado della frazione etrusca, è il responsabile del comitato di zona Cerenova – Campo di Mare, Enzo Musard. “Stamani volevamo tranquillizzare i nostalgici del cassonetto abituali frequentatori della mini ‘isola ecologica’ davanti la posta”, ha detto. “La loro creatura, nata due settimana fa con appena una bustina di rifiuti, la vediamo crescere lentamente ma con costanza, diversificando anche i propri contenuti”. “Oggi – ha proseguito Musard – la vediamo ‘arricchita’ anche di mobili rotti. Tutto ciò per stimolare anche quei ‘benpensanti’ che insistono a voler ignorare il problema infilando la testa sotto la sabbia”. Difficile non condividere il richiamo del responsabile del Comitato di Zona Cerenova Campo di Mare, attento conoscitore delle problematica di Marina di Cerveteri. Giusta la strigliata all’inciviltà di quanti abbandonano i sacchetti creando indecenza a macchia di leopardo in tutta la frazione, fenomeno potrebbe innescare anche un fronte di rischio sanitario per la comunità dei residenti. Da tempo la questione Cerveteri e frazioni disseminate di ‘isole di monnezza” abbandonata è costantemente al centro della comunicazione locale, che chiama in causa le molteplici responsabilità di tutti i soggetti di questo degrado. In particolare sottolineiamo la battaglia che ‘Ortica Social’ sta conducendo a “colpi di video”, interviste e foto servizi della monnezza abbandonata in tutte le strade della frazione marina, che confina a sud con Ladispoli ed a nord con Santa Severa-Santa Marinella. In primo piano, le responsabilità della Camassa accusata di applicare rigidamente la normativa contrattuale dell’appalto con il risultato di aver creato un ‘muro contro muro’ con l’utenza. Ad aggravare questo quadro l’aumento dei costi del servizio legato ai necessari e costanti interventi straordinari della Camassa, interventi che hanno costi a parte, sia per la rimozione delle cataste di rifiuti che per la bonifica delle aree ripulite. A ruota le responsabilità dell’amministrazione Pascucci e quelle dirette dell’assessore Elena Gubetti, sempre pronta a strigliare i cittadini, ma latitante nel mediare tra l’applicazione asburgica delle regole dell’appalto da parte della Camassa nei confronti degli utenti, e l’indulgenza che la medesima dispensa a piene mani nei confronti delle proprie oggettive e macroscopiche carenze. Senza sottovalutare le ragioni alla base della problematiche sindacali del personale locale impiegato, nei vari settori della società pugliese. Altro tassello del degrado ambientale che assedia Cerveteri e la carenza dei controlli delle forze di Stato e locali, uno stridente ricorso alle foto-trappole per comminare multe (sacrosante) ma senza nessun altro risultato, se non portare soldi dei cittadini nelle ‘fameliche’ casse comunali, sempre bisognose di rifornimenti. Concludiamo con una nota di condanna dei ‘comunicati ufficiali fake’: va tutto bene madama la marchesa. Le forze della maggioranza prendano atto dello stato in cui versa il comune. Ben oltre il degrado ambientale, Cerveteri è ridotta ad ‘anno zero’ in tutto: dai servizi Sociali alla depauperamento irreversibile della rete commerciale, alla crisi economica che la stringe da oltre 30 anni.
Redazione
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