giovedì, Marzo 28, 2024

Coronavirus, parla Bill Gates: “La pandemia è come il clima, i nostri governi non ci hanno preparati, non hanno guardato avanti e non hanno fatto sì che la pandemia potesse essere evento di importanza secondaria”

La pandemia è come il clima, i nostri governi non ci hanno preparati, non hanno guardato avanti e non hanno fatto sì che la pandemia potesse essere evento di importanza secondaria”. Bill Gates, ospite di Che tempo che fa, risponde così a Fabio Fazio. Gli effetti del cambiamento climatico, dice l’imprenditore, “peggiorano sempre più con il passare del tempo Quelli peggiori si avranno tra qualche decennio, chi soffre di più sono i paesi poveri: gli agricoltori sono ad un livello di sussistenza, se perdono un raccolto hanno problemi di stabilità e cominciano a migrare in numeri superiori rispetto a quanto è avvenuto in passato. Per il clima non serve una sola soluzione, come può essere il vaccino con la pandemia”, dice Gates. L’emergenza climatica è legata alle emissioni che “aumentano praticamente anno dopo anno, anche nel corso della pandemia sono diminuite di meno del 10%. Si continuano a costruire impianti che vanno a carbone e facciamo sempre più auto a benzina, quindi le emissioni continuano a salire. E se vogliamo davvero che ci sia un declino notevole bisogna cambiare rapidamente”. “Prendiamo il settore che si conosce, quello delle auto elettriche per esempio: oggi magari sono più costose, però man mano che ci sarà un volume maggiore e la concorrenza sarà davvero più considerevole, il costo diminuirà, si avrà più scelta, le stazioni di ricarica saranno più accessibili e nel prossimo decennio – quindicennio le auto elettriche saranno decisamente preferibili a quelle a benzina e saranno completamente verdi”, aggiunge. “E questa è la cosa ideale: se succedesse in ogni industria questo tipo di cosa, un prodotto che potesse sostituire gli altri e che sia interessante per i consumatori. E dobbiamo proprio farlo ovunque ci siano emissioni, la maggior parte dei settori industriali si trovano decisamente più indietro rispetto all’industria automobilistica. L’industria del cemento, dell’acciaio o magari addirittura i carburanti per gli aerei che creano emissioni significative: l’approccio verde è ancora costoso e quindi si paga di più in questo momento per avere dei prodotti verdi”.
Redazione
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