venerdì, Aprile 26, 2024

Zito: “Mutati gli obiettivi, si sono divise le strade”

Intervista all’ex braccio destro del sindaco Alessio Pascucci, Giuseppe Zito. Da tempo fuori dal palazzetto comunale, l’ex vicesindaco nelle elezioni del 2017 è stato il consigliere più votato con 421 preferenze

di Alberto Sava
Inutile negarlo, ovunque a Cerveteri si respira il clima elettorale. Tutti guardano alle amministrative del 2022, e sono tantissimi gli elettori che pretendono il cambiamento. Dodici anni di Amministrazione Pascucci hanno provocato profonde lacerazioni tra la visione della politica, la gestione del territorio ed il paese reale: tre punti che uniti avrebbero risposto agli slogan lanciati dell’ex ‘enfant prodige’, e rimasti tali. Cambiando solo strategia elettorale, Pascucci ha proposto, per ben due volte, lo stesso modello di governo con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. A Pascucci va riconosciuto il merito di aver capito che le campagne elettorali del ‘votarello’ erano finite ed era iniziata l’era dell’offerta elettorale, come del resto si è verificato anche a livello nazionale, materia più vicina alle agenzie pubblicitarie che alle fucine politiche: convention, slogan e manifesti a tema. Oggi incontriamo l’ex braccio destro del sindaco uscente. Giuseppe Zito, quarantuno anni, lavora nel settore ICT dal 1999 ed ha svolto diversi incarichi di governo, a partire dall’Amministrazione Ciogli nella quale è stato assessore alla Pubblica Istruzione dal 2008 al 2010. Ha contribuito a costruire la coalizione “Esserci” che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Alessio Pascucci nel 2012. E’ stato vicesindaco durante il primo mandato. Nelle elezioni amministrative del 2017 è stato il consigliere più votato con 421 preferenze. Risultato che gli ha consentito di proseguire nell’incarico di vicesindaco anche nella seconda amministrazione Pascucci, fino al dicembre del 2019, data nella quale ha rassegnato le proprie dimissioni. Da sempre nel campo del centrosinistra e dal 2014 iscritto al Partito Democratico.
Nelle due amministrazioni Pascucci lei ha ricoperto incarichi importanti. Poi per le sue caratteristiche, nonostante fosse il candidato naturale alla successione ha sbattuto la porta: perché?
“Non mi sembra di aver sbattuto la porta ma di aver semplicemente comunicato una scelta sofferta. Non sono mai stato affezionato alle poltrone ma agli obbiettivi. Quando non ho condiviso le priorità ho preferito tornare al mio lavoro e ai miei affetti”.
Nell’ultimo decennio l’istituzione locale ha profuso a piene mani tanta forma, troppa enfasi nella comunicazione e poca sostanza. Risultato: oggi Cerveteri è un Comune depresso. Che fare?
“Purtroppo Cerveteri versa in una condizione di fragilità da oltre 20 anni e stenta a trovare la via del rilancio. La pandemia non solo ha sconvolto la nostra vita quotidiana ma ha completamente paralizzato l’organizzazione già precaria delle amministrazioni pubbliche. In primis è necessario ricostruire una struttura comunale in grado di dare gambe alle buone idee sfruttando anche l’innovazione tecnologica e i servizi digitali. L’Amministrazione Pascucci ha avuto il merito di individuare alcuni strumenti fondamentali per rilanciare l’economia cittadina. Il nuovo Piano Regolatore, la zona artigianale e commerciale, il piano di recupero di Campo di Mare sono le tre vie sulle quali passerà il riscatto della città. Sappiamo che sono processi a medio-lungo termine. Io penso che sia altrettanto urgente intervenire sulle infrastrutture utili a sviluppare connessioni tra i nostri punti di forza che sono il mare, il centro storico, la necropoli e il patrimonio naturale dei monti ceriti. Nel frattempo dobbiamo saper costruire una proposta “Cerveteri”, sfruttando questo periodo di buio legato all’emergenza sanitaria per essere pronti alla ripartenza. Per fare questo abbiamo bisogno di una strategia di marketing territoriale e una proposta turistica in grado di far conoscere le nostre risorse culturali, paesaggistiche e naturalistiche affiancando ad esse esperienze enograstronomiche. Ma allo stesso tempo, mentre pensiamo all’economia e all’occupazione, dobbiamo preoccuparci di come migliorare la qualità della vita dei cittadini, a partire dai più piccoli. Dall’esigenza di recuperare il patrimonio di aree verdi e parchi che nella nostra città sono numerosi ma scarsamente fruibili, alla necessità di realizzare una rete di piste ciclabili e percorsi pedonali sicuri”.
Il sindaco Ciogli (PD) portò da Ladispoli a Cerveteri il Piano di Zona Sociale. Successivamente il sindaco Pascucci (area civica di centrosinistra) non è stato in grado di assicurare le funzioni di Comune capofila con perdite di finanziamenti e mancate erogazioni di servizi alla fasce più deboli. Perché?
“Purtroppo l’ultimo decennio è stato caratterizzato dai tagli alla spesa pubblica e dal blocco delle assunzioni. Contemporaneamente misure come quota 100 hanno visto un esodo di pensionamenti che hanno messo in ginocchio organizzazioni già fragili e sotto organico come quelle dei Comuni di Cerveteri e Ladispoli. Il tema non è chi fa il Capofila ma assicurare risorse umane adeguate a garantire non solo il soddisfacimento dei vecchi bisogni ma anche quelli che emergono progressivamente a causa degli effetti economici del Covid”.
Investimenti, capacità di spesa e costi dei servizi: come ottimizzare le risorse comunali?
“Con il superamento del Patto di Stabilità abbiamo una maggiore libertà sulle opere pubbliche ma non abbiamo personale che fa partire i cantieri. La raccolta differenziata è avviata con un progetto che abbiamo capito avere dei limiti. Va superato riorganizzando il sistema di raccolta, strutturando isole ecologiche di prossimità e chiudendo il ciclo dei rifiuti. Sono convinto che la macchina amministrativa e gli strumenti con cui sono strutturati i servizi vadano radicalmente ripensati per garantire una maggiore efficienza e qualità. Con coraggio e decisione. Pensando anche a gestioni associate con i Comuni limitrofi. Ad esempio la gestione del trasporto pubblico locale insieme a Ladispoli è stata un’esperienza virtuosa che ha migliorato il servizio unendo i due Comuni”.
Entro qualche giorno il Pd sarà anche formalmente in maggioranza, come valuta la notizia?
“Il PD è già presente in maggioranza con il consigliere Alessandro Gnazi, il quale è stato eletto nel 2017 con una lista civica, ma da oltre un anno è tesserato PD. Un ragazzo giovane e brillante che ha già ricoperto il ruolo di segretario del circolo locale in passato. La notizia di questi giorni è che si sta per costituire un gruppo consigliare con l’obbiettivo di rafforzare la rappresentanza del partito sia in consiglio comunale che nella città”.
Cerveteri corre verso le elezioni. Alessio Pascucci è il passato.
“Alessio Pascucci è ancora il Sindaco di Cerveteri, lo sarà fino al maggio del 2022. Sono convinto che abbia ancora qualche carta da giocare e tanto da dare alla città. Sicuramente vorrà dire la sua anche rispetto al futuro. Credo che però sia importante non pensare alle persone ma alle idee e ai soggetti con cui costruire una proposta politica vincente. Per questo sono fermamente convinto della necessità non solo di ricostruire l’unità del centro sinistra ma anche di coinvolgere attivamente le tante risorse presenti nella città”.
Quale è la Cerveteri che vorrebbe?
“Vorrei che Cerveteri riuscisse a mettere a frutto le infinite risorse e opportunità che il territorio offre. Mi piacerebbe che si riappropriasse del valore di “bellezza” che gli etruschi ci hanno tramandato. Per fare ciò non serve solo la capacità amministrativa ma anche un piano per attrarre investimenti pubblici e privati che consentano di strutturare un sistema turistico che possa dare risposte alla crescente domanda occupazionale. Una città che sappia sfruttare la propria storia per costruire il futuro”.
Redazione
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