giovedì, Aprile 18, 2024

Sport, cinquant’anni fa il mondò fu rapito dalla leggendaria sfida tra Joe Frazier e Muhammad Alì: “The fight of the century”

di Alessandro Ceccarelli
E’ passato mezzo secolo, eppure sembra ieri l’altro la leggendaria e feroce rivalità tra l’allora campione del mondo dei pesi massimi, il 27enne Joe Frazier e lo sfidante 29enne, Mohammad Alì. Entrambi era ancora imbattuti: Frazier era stato incoronato l’anno precedente sconfiggendo Jimmy Ellis, mentre Alì era da appena cinque mesi ritornato nel mondo della boxe dopo tre anni di esilio per essersi rifiutato di andare a combattere in Vietnam. Dopo una lunga battaglia contro il potere giudiziario Alì tornò sul ring nell’ottobre del 1970 contro Jerry Quarry e in dicembre contro Oscar Bonavena. Furono due vittorie che non bastarono però a completare il “rodaggio” di tre lunghi anni lontano dall’arte nobile. Il labbro di Luisville aveva perso la sua straordinaria velocità delle gambe mentre il campione Joe Frazier era al massimo della sua potenza e del vigore fisico. Alì scatenò una ‘guerra’ mediatica contro il titolare della corona Wba e Wbc: lo offese e lo insultò in tutti i modi.  L’attesa divenne spasmodica, oltre 300 milioni di persone videro l’incontro in diretta: il Madison Square Guarden esaurito con oltre 20mila persone presenti all’evento tra cui celebrità del calibro di Frank Sinastra, Norman Mailer, Burt Lancaster, Woody Allen e Dustin Hoffman. Entrambi i pugili percepirono un cachet stellare di oltre 2,5 milioni di dollari. Cinquant’anni dopo i due meravigliosi atleti riposano in pace: Joe Frazier è morto in estrema povertà per un tumore fulminante al fegato il 7 novembre del 2011, mentre Muhammad Alì si è spento il 3 giugno del 2016 in seguito alla grave forma di Parkinson che lo attanagliò dai primi anni ’80. I due atleti sono stati senza dubbio i migliori pugili degli anni ’60 e ’70 e hanno rappresentato sia pur in maniera opposta l’apice della rivalità sportiva e le rivendicazioni razziali degli afroamericani in una società allora come oggi dominata dai bianchi.
L’incontro
Il match fu trasmesso in oltre 50 nazioni in 12 lingue differenti per un pubblico stimato di circa 300 milioni di telespettatori. In alcune città scoppiarono dei disordini quando, per cause tecniche, la trasmissione si interruppe a metà del terzo round. L’arbitro designato per la contesa era Arthur Mercante Sr.
Ali dominò il match nei primi tre round, infastidendo Frazier con rapidi jab al volto. Negli ultimi secondi della terza ripresa, Frazier mise a segno un tremendo gancio alla mascella di Ali. Da qui in avanti Frazier iniziò a dominare l’incontro, colpendo Ali con diversi ganci sinistri costringendolo alle corde. Ali era visibilmente stanco dopo il sesto round, e sebbene fu in grado di assestare ancora alcuni buoni colpi all’avversario, non riuscì più a mantenere le distanze da Frazier come aveva fatto all’inizio del match. A 1 minuto e 59 secondi dell’ottava ripresa, Frazier si aggrappò ad Ali spingendolo verso il centro del ring; tuttavia, l’arbitro li separò.
Nell’undicesimo round, Frazier colpì Ali con un gancio sinistro. Una frazione di secondo dopo, Ali andò al tappeto sul ginocchio destro. Ali riuscì a rialzarsi e il combattimento proseguì. Al termine del 14º round Frazier stava vincendo ai punti (con punteggi di 8-6-0, 10-4-0, e 8-6-0). Nell’ultima ripresa, Frazier mise a segno un altro potente gancio sinistro che mandò nuovamente al tappeto Ali. La sua mascella si deformò grottescamente, ma il pugile riuscì a restare in piedi fino alla fine nonostante gli altri colpi di Frazier. Pochi minuti dopo fu annunciato il verdetto dei giudici: Frazier vinceva il match ai punti per decisione unanime, condannando Muhammad Ali alla sua prima sconfitta da professionista. Frazier rimase campione del mondo sino al gennaio del 1973 quando venne massacrato in due round dal giovane George Foreman. Alì riconquistò il titolo mondiale nell’ottobre del 1974 battendo George Foreman a Kinshasa. Alì e Frazier si ritirarono entrambi dalla boxe nel 1981.
Redazione
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