giovedì, Aprile 25, 2024

Caerevetus, non solo importante città etrusca

Tra l’XI e il XV secolo il conte Everso degli Anguillara possedette 40 feudi tra l’alta provincia romana e il basso Viterbese, tra cui Cerveteri Santa Severa

di Alberto Sava
Solo grazie all’immenso patrimonio di testimonianze, giunte fino a noi dal fondo dei secoli, Roma è Capitale della storia, riconosciuta tale in tutto il mondo. Lungo l’Aurelia, a soli 42 km verso nord, troviamo la più importante città etrusca, Agylla famosa in tutto il mondo grazie alla Necropoli della Banditaccia, ed al suo sconfinato patrimonio archeologico, di cui gran parte è esposto nei musei di mezzo mondo. Girare oggi per la strade del centro storico di Roma vuol dire salire sulla macchina del tempo, e viaggiare attraverso i secoli incontrando vestigia di tutte le epoche, fino ai giorni nostri. Un tour culturale nel tempo quasi impossibile nel territorio dell’attuale Cerveteri, dove l’epoca etrusca impera su tutto, nonostante alcune testimonianze affiorate, poche in verità, aggiungano molto altro. Ritrovamenti e testimonianze sono frutto di ricerche, e siamo certi che l’archivio storico di Cerveteri potrebbe essere una miniera di testimonianze sconosciute, ancora da portare alla luce. Nel corso di una chiacchierata con la dottoressa Rita Cosentino, già Direttore del Sito Etrusco di Cerveteri, è emerso che nell’archivio storico del Comune ceretano esiste una lettera, datata 1834, in cui si racconta che carretti carichi di reperti etruschi partivano da Cerveteri verso il porto di Civitavecchia, per poi proseguire su navi dirette in Francia. Il lavoro di ricerca è sicuramente lo strumento pilota per le scoperte storiche. E grazie alla ricerca oggi apprendiamo che sono stati rinvenuti nell’Archivio Notarile di Capranica, dal prof. Carlo Maria D’Orazi, Presidente del Centro Ricerche e Studi di Capranica e ricercatore d’archivio, ben 12 atti notarili del 1460-1464 conclusi dal Conte Everso degli Anguillara. Quest’ultimo- come spiegato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale- è il più famoso tra i personaggi della famiglia degli Anguillara che possedette, fra l’XI e il XV secolo, 40 feudi fra l’alta provincia romana e il basso Viterbese. Tra gli altri: Cerveteri, Anguillara Sabazia, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Capranica, Vetralla, Santa Severa, San Giovenale, Monticelli, Torrita, Vico. Fu anche insignito dell’ordine cavalleresco dell’Ermellino. La scoperta è avvenuta fra il 16 e il 22 febbraio scorsi. “È la prima volta che si scoprono atti notarili di questo importante personaggio nell’Archivio Notarile di Capranica, conservato presso l’Archivio di Stato di Viterbo, e sicuramente ce ne sono molti altri”, commenta il prof. D’Orazi. Di questi dodici atti, spiega il ricercatore, tre sono conclusi nel Palazzo di Everso degli Anguillara in Ronciglione, due sono rogati nella Rocca degli Anguillara di Vetralla, mentre i rimanenti sono tutti siglati nella Rocca di Capranica. “Va precisato inoltre – prosegue D’Orazi – che in due atti è presente anche il figlio naturale di Everso, Galiotto, mentre in altri due compare il figlio legittimo di Everso, Deìfobo, che con il fratello Francesco fu titolare, per solo dieci mesi, di tutti i feudi di Everso degli Anguillara”. Il professor Carlo Maria D’Orazi, però, annuncia anche che non sono i soli rinvenimenti. Per la prima volta altri due atti rivelano il nome di un armigero al servizio del Conte. Il soldato si chiamava Jacobo Longo, proveniente dal castro di Monte Carlo nella Contea di Lucca. Il primo, puntualizza D’Orazi, E’ un interessante contratto di matrimonio del 15 gennaio 1462, concluso nella Rocca degli Anguillara in Capranica, fra il soldato Jacobo Longo del fu Michele, originario del castro di Monte Carlo nella Contea di Lucca in Toscana, e una donna di Orvieto, una certa Jacobelluzia del fu Benedetto”. “Di certo si sa – prosegue – che fu anche a difesa della Rocca di Capranica il 7 luglio del 1465 quando l’esercito di Papa Paolo II Barbo venne a Capranica per espugnarla, riappropriarsi di tutti i feudi degli Anguillara e catturare i due figli di Everso, Francesco e Deìfobo; e che era ancora a Capranica il 7 marzo 1466 perché un secondo atto, concluso in questa data, lo cita ancora”. Inoltre, altra curiosità che ci rivela il ricercatore, è che “a rogare gli atti (conservati nell’Archivio di Viterbo con i protocolli n.349 e 350 dell’Archivio notarile di Capranica) è stato Jacobo del fu Petruccio del fu Rubeo Cozarella (che stipulò dal 1438 al 1478), di antica famiglia capranichese ancora oggi esistente (famiglia Petrucci). Infine D’Orazi ci parla anche di una terza scoperta del 22 febbraio scorso; ha individuato un tribunale a Ronciglione, già esistente nel giugno del 1465, di cui non si sapeva nulla. Questi tribunali – spiega – erano stati voluti dagli Anguillara, almeno dal XIV secolo, per amministrare la giustizia, in modo semplice, in alcuni loro feudi; fra cui anche Capranica e Cerveteri”.
Redazione
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